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I carabinieri recuperano gli affreschi della tomba di un guerriero del 300…

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beni archeologici trafugati

I carabinieri recuperano gli affreschi della tomba di un guerriero del 300 a.C. Franceschini: torneranno a Paestum a gennaio

Ritrovati dai carabinieri beni culturali gli affreschi di una tomba sannitico campana del IV-III sec.a.C. Le lastre, una delle quali ritrae un giovane eroe armato di scudo circolare e giavellotti che conduce per le briglie un mulo con un carico sulla groppa e un cagnolino, erano state trafugate dalle aree archeologiche di Paestum. Gli affreschi, provenienti da una tomba del sito archeologico di Paestum, sono stati recuperati a Campione d'Italia. Resteranno esposti al Museo dei carabinieri fino a gennaio, poi torneranno a Pompei, come ha annunciato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Gli affreschi rappresentano un giovane guerriero trionfante che torna a casa con un bottino di guerra.

Franceschini: torneranno a paestum a gennaio
«I bellissimi affreschi» ritrovati dai Carabinieri tutela patrimonio culturale «di cui dobbiamo essere orgogliosi, torneranno a Paestum il 10 gennaio», ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che nella sede del Museo storico dei Carabinieri di piazza Risorgimento, a Roma, insieme al comandandante generale dell'Arma Tullio Del Sette, ha presentato il ritrovamento.

La storia degli affreschi rubati
Il ritrovamento è frutto di una operazione cominciata ben 20 anni fa. Risale infatti al 1995 l'avvio di un'importantissima indagine dei militari con la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), per debellare il fenomeno dello scavo clandestino e della ricettazione di reperti archeologici, diffuso nelle aree comprese tra Casal di Principe, Mondragone ed Aversa, tutte località in provincia di Caserta. Il principale indagato era un noto trafficante internazionale (Pasquale Camera detto “’o capitano” che nel corso delle attività investigative, quando erano state già documentate le attività illecite addebitategli, morì in un incidente stradale, nei pressi di Cassino. Le intercettazioni telefoniche nel frattempo condotte avevano consentito di appurare che il principale indagato deteneva centinaia di foto raffiguranti reperti archeologici, oggetto della trattazione con tombaroli, e immagini di altri reperti già piazzati sul mercato illecito internazionale. Le migliaia di riproduzioni fotografiche di reperti archeologici furono inserite nella banca dati dei beni illecitamente sottratti e le opere sono state individuate. Inizia così la storia dei cinque affreschi che rivestivano una tomba campano-sannitica risalente al 300 a.C., ritrovati dal Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale dopo essere stati trafugati a Paestum.

Generale Mossa: opere da più di un milione di euro
I carabinieri li definiscono «pregevolissimi»: si tratta di opere - come ha spiegato il generale Mariano Mossa, comandante del nucleo Tpc - che «valgono oltre un milione di euro». Alla stessa cifra sono stati infatti «acquistati in buona fede da un cittadino elvetico» e posti in un deposito a Campione d'Italia, dove sono stati ritrovati per intero e sottoposti a sequestro dal Tribunale di Roma nel maggio 2015. (N.Co.)

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