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Un passaggio di testimone tra due ingegneri

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Un passaggio di testimone tra due ingegneri

Il futuro delle Ferrovie dello Stato passa da un ingegnere a un altro. Perché Michele Mario Elia e Renato Mazzoncini, destinato a prenderne il testimone, condividono gli stessi studi: entrambi hanno in tasca una laurea in ingegneria elettrotecnica. Il primo all’Università di Bari, il candidato a succedergli al Politecnico di Milano. Ma le similitudini finiscono qui. Mentre Elia ha trascorso una vita nelle Ferrovie - dove approdò nel 1975 come ispettore assegnato al servizio impianti elettrici - l’ingresso nel gruppo di Mazzoncini, bresciano, classe 1968, risale al 2012, quando fu avviata la joint venture tra Fs e il gruppo Ranza per la creazione di un operatore leader nel Centro-nord nei servizi di trasporto pubblico locale su gomma. Mazzoncini, all’epoca ad e direttore generale di Autoguidovie del gruppo Ranza, venne allora nominato a capo della società nata dal matrimonio tra i due operatori. Lui, che prima di approdare ad Autoguidovie, era stato anche in Ansaldo Trasporti e aveva ricoperto negli anni molteplici incarichi nei cda di aziende del Tpl pubbliche e private. Poi, a distanza di qualche mese dalla sua designazione al vertice di Busitalia-Sita Nord (Fsi), l’incontro con l’allora sindaco di Firenze, Matteo Renzi, per la privatizzazione dell’Ataf, l’azienda tranviaria fiorentina, il cui pacchetto di maggioranza passò dalle mani del Comune a quelle, sempre pubbliche, della controllata di Fs visto che l’azionariato attuale di Ataf Gestioni vede Busitalia-Sita Nord al 70%, Autoguidovie al 5% e Cap (Cooperativa Autotrasporti Pratese) al 25 per cento.

Come già successo in altre società, anche per le Ferrovie scatta l’ora di una donna alla presidenza. Il nome dovrebbe essere quello di Gioia Ghezzi, già nel board di Ferrovie, dove è stata nominata a maggio del 2014, una laurea in fisica teorica all’Università degli studi di Milano e un’altra in Economia aziendale alla London Business School dove la Ghezzi è stata anche vincitrice della prima borsa di studio riservata alle donne del London Business School Executive Mba programme. Gli esordi della sua carriera sono in Ibm: qui, dal 1989 al 1995, lavora come ingegnere di sistema al centro di ricerca. Poi, dopo una esperienza presso l’Harcourt General-Academic Press, arriva nel 2001 in McKinsey e diventa, tra l’altro, anche responsabile del settore pratiche assicurative e sanitarie europee oltre che della joint venture che sviluppa l’assicurazione sanitaria europea. Proprio questa sua expertise la porterà nel 2011 a predisporre pro bono per il Comune di Firenze e per l’allora sindaco Renzi, un piano, insieme all’associazione Lorenzo Guarnieri, per la sicurezza stradale del capoluogo toscano. Nel 2012 passa poi in Willis Group Holding e, nell’agosto 2013, approda nel gruppo Zurich Assicurazioni dove ricopre, tra l’altro, il ruolo di presidente di Zurich Eurolife.

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