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Bankitalia verso stretta su risparmio Coop, più garanzie

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consultazione pubblica

Bankitalia verso stretta su risparmio Coop, più garanzie

Dopo le banche, le Coop. La Banca d'Italia punta a una maggiore regolamentazione e garanzie del fenomeno del prestito sociale delle cooperative in alcuni casi molto simile, almeno nell'offerta commerciale che viene proposta anche negli ipermercati, a un deposito bancario e che ha raggiunto l'entità di una banca di medie dimensioni pari, secondo alcune stime, a 11 miliardi di euro. Lo scopo della revisione delle norme (è in corso la consultazione pubblica) è quello di meglio garantire la tutela e la trasparenza dei risparmiatori che costituiscono la stragrande maggioranza dei sottoscrittori del prestito e per porre rimedio a problemi emersi «in alcuni episodi di crisi d'impresa».

La Coop rileva dal canto suo «di essere assolutamente favorevole ad interventi che vadano in direzione di una maggiore garanzia e trasparenza a vantaggio dei nostri soci» e annuncia che fornirà il suo contributo «partendo però dal presupposto inconfutabile della assoluta specificità e singolarità dell'istituto del prestito sociale, che è a tutti gli effetti un’espressione del rapporto di mutualità che intercorre tra il socio e la cooperativa. A far muovere l’istituto centrale è anche una sorta di “asimmetria” rispetto agli istituti di credito che scontano maggiori e crescenti oneri fiscali (i depositi pagano il bollo, il prestito sociale no), di compliance, i contributi al fondo di risoluzione (attivato proprio nei giorni scorsi per salvare le 4 banche) oltre allo schema obbligatorio di assicurazione dei depositi. Quest'ultimo è «un costo secco» che le Coop non hanno ma che Banca d'Italia suggerisce di replicare in qualche modo, suggerendo diverse opzioni e proponendo delle norme per evitare «comportamenti elusivi» attuati ora sulle garanzie e sul calcolo del patrimonio.

La garanzia acquisita in caso di superamento dei prestiti sociali della soglia di tre volte il patrimonio, in ogni caso, deve «possedere caratteristiche che ne assicurino l’efficacia» secondo quanto si legge nel testo della Banca d'Italia che detta misure per contrastare «comportamenti elusivi» per ampliare i limiti della raccolta sia dal punto di vista della qualità della garanzia che del computo del patrimonio, anche a fronte di bilanci non sempre accessibili al pubblico. E ora, secondo alcuni esperti, si potrebbero ipotizzare soluzioni 'sistemiche' per venire incontro alle situazioni di maggiore difficoltà dove il patrimonio è stato messo sotto pressione dalle perdite delle controllate non cooperative.

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