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Banche, Boschi: governo interverrà per andare incontro ai non…

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«MIO PADRE PERSONA PERBENE»

Banche, Boschi: governo interverrà per andare incontro ai non tutelati

«È impossibile per le regole Ue salvare in modo definitivo gli azionisti e obbligazionisti subordinati ma stiamo cercando con grande impegno e tenacia di individuare una soluzione, nei limiti delle regole europee, di avere una forma di ristoro. Ci stiamo lavorando». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a proposito del recente salvataggio organizzato dal governo di quattro banche regionali: Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria, CariFerrara e CariChieti. Un messaggio poi ribadito dalla ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi: Palazzo Chigi sta riflettendo su come «attenuare il peso della situazione che si è creata».

Intervento «per andare incontro a chi non è stato tutelato»
Nelle prossime ore, ha spiegato Boschi intervenendo nel pomeriggio alla presentazione di un libro del giornalista Bruno Vespa, il governo presenterà un piano per cercare di tutelare i risparmiatori danneggiati dalla procedura di salvataggio delle banche in difficoltà. Un «intervento ulteriore» per «cercare di andare incontro a chi non è stato tutelato, gli obbligazionisti, anche perché sono soggetti che anche in altre esperienze straniere non hanno avuto tutele. Stiamo cercando il modo per ridurre il peso, perché capiamo benissimo il peso», ha aggiunto Boschi. Varie le ipotesi allo studio per il provvedimento, che dovrebbe integrare la legge di Stabilità su cui è al lavoro la commissione Bilancio di Montecitorio.

«Mio padre persona perbene», sul piano politico «nessun disagio»
In un un altro passaggio, la ministra ha invece difeso la figura del padre, Pier Luigi Boschi, per otto mesi vicepresidente della Banca dell’Etruria. «Mio padre - ha spiegato - è una persona perbene e se sento del disagio è verso di lui e la mia famiglia». «Mio padre, ha proseguito, è finito nelle cronache perché è mio padre e mi spiace. Ma lo conosco, conosco la mia famiglia e affronteremo questo momento». «Sul piano politico, ha concluso Boschi, non c’è alcun disagio: il governo è intervenuto per aiutare quattro banche ed evitare che chiudessero. Ora, seppure ridimensionato, queste banche avranno un futuro. Il governo ha fatto ciò che riteneva giusto e possibile fare».

Renzi: con decreto salvati migliaia di posti di lavoro
In linea con le regole europee, l'operazione “salvabanche” messa in piedi dal governo ha imposto agli obbligazionisti subordinati di assumersi le perdite. Tuttavia, è emerso rapidamente che tra gli investitori colpiti vi sono piccoli risparmiatori in evidente difficoltà economica. Renzi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi (per illustrare il progetto “Educate a Child” per i bambini siriani di Enel e Unhcr) ha ricordato oggi che il governo con il decreto salva-banche «ha salvato migliaia di posti di lavoro e tutti i conti correnti» ed è «intervenuto quando quelle quattro banche rischiavano di non aprire».

Le ragioni di Bankitalia
Ieri il capo della supervisione di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, aveva spiegato durante un’audizione parlamentare che salvare le 4 banche con le nuove regole del bail-in in vigore dal prossimo 1° gennaio avrebbe comportato perdite «devastanti» per i risparmiatori: «Solo i correntisti al di sotto dei 100mila euro - ha detto - sarebbero stati protetti, mentre sarebbero stati sacrificati i soldi di un milione di risparmiatori e 6mila posti di lavoro». Inoltre 200mila piccole imprese che avevano ricevuto prestiti dalle 4 banche sarebbero state costrette a rimborsarli immediatemante. Di qui il decreto salva-banche con il quale è stato finanziato un salvataggio da 3,6 miliardi prima che scattassero le nuove regole europee. Intervento che ha sì coinvolto azionisti e obbligazionisti subordinati, ma ha tutelato correntisti e detentori di obbligazioni senior.

Renzi: facciamo di tutto dentro le regole Ue
Il premier ha sottolineato che il governo opera «con un principio chiaro: le regole sulle banche le ha fatte l'Europa, purtroppo non le scriviamo noi. E dentro quelle regole l'Italia ha fatto di tutto» per salvare «i soldi delle famiglie». Per il momento l'ipotesi di base allo studio del governo resta quella di un fondo di solidarietà da 100 milioni, finanziato per un terzo con soldi pubblici e due terzi con risorse delle banche. Con questo Fondo si garantirebbe il «sollievo» per circa un terzo delle perdite subite dai sottoscrittori dei bond subordinati della quattro banche salvate(sfiora i 350 milioni il valore azzerato nel settore retail).

Renzi: favorevoli a commissione inchiesta
Il presidente del Consiglio ha poi dato il suo via libera anche all’ipotesi di una commissione di inchiesta. «C'è pieno interesse del governo a che tutte le autorità preposte facciano tutti gli sforzi per chiarire le responsabilità del passato. Vediamo di buon occhio che il Parlamento apra commissioni di indagine su ciò che è avvenuto nel sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi anni». Renzi ha ricordato che gli obbligazionisti subordinati coinvolti nelle quattro banche interessate dal decreto del governo sono «circa diecimila». E ha osservato: «alcuni di loro più o meno consapevolmente hanno ottenuto un rendimento più alto di quello che avrebbero ottenuto col conto corrente o con i titoli di stato, altri non sapevano o ritengono responsabili i dirigenti delle singole banche. Giusto fare chiarezza, dunque».

«Dolore per pensionato morto ma non strumentalizzare»
A nome del governo il presidente del Consiglio ha espresso «il proprio dolore» e ha fatto le condoglianze alla famiglia dell'uomo che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi soldi investiti nella Banca d’Etruria, una delle quattro coinvolte nel salvataggio. Ma ha ammonito: «Non sono abituato a strumentalizzare la vita e la morte di alcune persone. Il governo esprime i«ma è al lavoro per trovare soluzioni».

Salvini: se fossi al Governo chiedere azzeramento Bankitalia
Sulla vicenda del salvataggio delle banche è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato nel Faccia a Faccia di Mix24 su Radio 24. «Sono pagati per vigilare. Cosa vigilavano? Dove erano? Banca Etruria, CariFerrara, MontePaschi, dove sono i vigilanti? Toccava a loro, dovrebbero pagare loro». Quindi se lei fosse al governo chiederebbe le dimissioni del Governatore della Banca d'Italia? «L'azzeramento della Banca d'Italia, assolutamente», ha replicato Salvini. Cioé dimissioni del governatore? «Assolutamente», ha concluso il leader della Lega.

Guzzetti: valutiamo ricadute salvataggi, Acri solidale
Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) e della Fondazione Cariplo, è intervenuto invece in merito al possibile intervento dell'associazione a sostegno delle fondazioni presenti nel capitale delle banche salvate con il provvedimento del governo. «L'Acri è un'associazione solidale - ha detto Guzzetti -. Stiamo cercando di approfondire questo tema con le fondazioni interessate». In qualità di azionisti le diverse fondazioni (Fondazione Carichieti, Fondazione Carife, e per Banca Marche le fondazioni di Macerata, Pesaro, Jesi e Fano) hanno infatti visto azzerare il valore della propria partecipazione.

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