Italia

Lombardia, burqa e niqab vietati negli ospedali e negli uffici regionali

  • Abbonati
  • Accedi
il caso

Lombardia, burqa e niqab vietati negli ospedali e negli uffici regionali

Stretta della Lombardia contro chi indossa abiti come burqa e niqab: la Giunta Maroni ha modificato il regolamento di accesso alle strutture regionali e agli ospedali vietando espressamente l'ingresso a chi si presenta (in generale) con il volto coperto, che potrà essere respinto. Durante la conferenza stampa dopo la riunione di Giunta è stato lo stesso governatore Roberto Maroni a riferire che è stata approvata la modifica al regolamento per l'accesso alle strutture regionali, chiesto in particolare dalla Lega Nord dopo gli attentati jihadisti di Parigi. Il testo richiama la legge nazionale già in vigore (la legge Reale del maggio 1975) che vieta appunto di girare senza poter essere riconosciuti, ma il fatto di aver inserito il richiamo in un regolamento consentirà agli addetti ai controlli di non far entrare chiunque indossi caschi o anche abiti tradizionali che indossano alcune donne musulmane, benché burqa o niqab non siano espressamente citati. «Abbiamo adeguato il regolamento e ora chi controlla gli ingressi potrà non far entrare chi si presenta con il volto coperto», ha confermato Maroni. Entro il 31 dicembre 2015 gli ospedali pubblici lombardi e, in generale, le strutture regionali dovranno adottare gli atti dirigenziali necessari per applicare la delibera della Regione Lombardia.

Se è vero, osserva l’avvocato Alberto Guariso, esperto in materia di diritti e di immigrazione, «che la legge Reale del '75 stabilisce che non si può circolare col volto travisato, la stesse legge aggiunge “salvo giustificato motivo” e le motivazioni religiose, anche per giurisprudenza, sono un giustificato motivo». «Un atto amministrativo - prosegue l’avvocato - non può incidere su una libertà costituzionale come la libertà di professare e manifestare la propria religione e se si vogliono introdurre limiti per esigenze di sicurezza pubblica bisogna farlo con una legge».

Legge che esiste in Francia, ma appunto su scala nazionale. La legge francese, approvata nel 2010 e entrata in vigore l'11 aprile 2011 sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy, impone il divieto di nascondere il volto nei luoghi pubblici pena una multa di 150 euro e un corso di educazione civica. La legge francese lo scorso anno è stata ritenuta legittima dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

© Riproduzione riservata