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Su Radio24 il decreto per i piccoli risparmiatori danneggiati.

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CUORE E & DENARI

Su Radio24 il decreto per i piccoli risparmiatori danneggiati.

«Sono 24mila gli aretini coinvolti dalle conseguenze del decreto “Salvabanche”, con una media di 35 mila euro a persona, in ogni famiglia della zona c'è almeno un caso». Francesco Macrì, presidente dell'associazione Arezzo Domani, sottolinea così ai microfoni di Cuore e denari su Radio 24 il grave impatto territoriale del decreto che ha messo in condizioni di sicurezza Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti trasferendo tutti gli asset problematici in un fondo di risoluzione, e rendendo improbabile per moltissimi piccoli risparmiatori - detentori di azioni o obbligazioni di queste banche - rientrare del proprio capitale. Per questo l'associazione ha organizzato un'assemblea dei risparmiatori, in collaborazione con il Consiglio Comunale di Arezzo, le associazioni di categoria e l'associazione Amici di banca Etruria. Come, Macrì indica tra i principali responsabili anche i funzionari di Banca d'Italia, insieme al Governo. «È a rischio anche la tenuta di tantissime imprese aretine, del nostro indotto orafo» - ha aggiunto - «che garantisce 12mila occupati in questa città».

Piccoli risparmiatori danneggiati dal “Salvabanche”: che fare?
Il cosiddetto decreto “Salva-banche” ha messo in condizioni di sicurezza quattro banche italiane (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti) costituendo però in una notte quattro banche nuove di zecca, completamente spogliate da tutti gli asset problematici che sono stati trasferiti in un fondo di risoluzione, rendendo improbabile per moltissimi piccoli risparmiatori - detentori di azioni o obbligazioni di queste banche - rientrare del proprio capitale.
Parliamo di circa 130mila piccoli azionisti e 10mila obbligazionisti.
Cosa possono fare adesso questi cittadini? a Cuore e Denari su Radio 24 due esperti intervengono con qualche consiglio.
L'avv. Domenico Gaudiello partner dello studio legale internazionale Dla Piper e specializzato in litigation finanziaria - ha individuato alcune vie legali a suo parere percorribili:
- azionisti e obbligazionisti possono rivalersi con gli amministratori della banca, che hanno causato questa situazione
- va verificata, in particolare per le obbligazioni subordinate, la responsabilità del collocatore (verificando anche la sussistenza di una piena comprensione della tipologia dell'investimento e l'adeguatezza al profilo di rischio del risparmiatore)
- si potrebbe anche mettere in discussione la costituzionalità del provvedimento “Salvabanche”
L'avv. Paolo Fiorio - Legale del Movimento Consumatori ha sottolineato che la maggior parte delle obbligazioni sono state negoziate direttamente dalle banche, queste sono operazioni in palese conflitto di interesse. Viene violato il primo principio fondamentale dell'intermediazione finanziaria: l'intermediario dovrebbe agire nell'interesse del cliente, e se non è così dovrebbe risarcire il danno. E dovrebbero essere le nuove banche a rispondere di questi danni.

Nel corso del programma di venerdì 11 dicembre spazio a Carte e bancomat: arriva il tetto unico per le commissioni
Mentre continua a far parlare di sé l'emendamento inserito in Legge di Stabilità che prevede l'obbligo per i commercianti di accettare anche i pagamenti con carte e bancomat sotto i 30 euro, è entrata in vigore mercoledì scorso, 9 dicembre, la nuova normativa europea sulle commissioni interbancarie per bancomat e carte di credito. La norma impone un tetto unico e si applicherà ai circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat mentre saranno esclusi i circuiti American Express e Diners. La novità arriva in Italia con l'obiettivo di incentivare l'utilizzo della moneta elettronica anche per piccoli pagamenti. A Cuore e Denari cogliamo l'occasione per rifare il punto su questo argomento: cosa implica la novità delle nuove commissioni bancarie? Saranno di incentivo anche per i consumatori, oltre che per il mondo del commercio? Come sempre apriamo le linee agli interventi dei nostri ascoltatori e ci confrontiamo sull'uso dei pagamenti elettronici e del contante, a sua volta oggetto, recentemente, di un dibattito seguito alla proposta di alzare, con la legge di Stabilità, a 3mila euro il tetto massimo di utilizzo.

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