Italia

Padoan: studiamo un fondo per i risparmiatori con il contributo delle banche

  • Abbonati
  • Accedi
in Parlamento

Padoan: studiamo un fondo per i risparmiatori con il contributo delle banche

«Il Governo intende dare una risposta. Stiamo preparando una norma che dispone la creazione di un fondo con il contributo delle banche». Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan interviene in Commissione Bilancio alla Camera sul decreto Salva banche.
«Stiamo preparando una norma da introdurre per mezzo di un emendamento governativo al ddl stabilità che dispone la creazione di un fondo per affrontare» i casi dei risparmiatori colpiti dal decreto di salvataggio delle quattro banche. Le modalità e i criteri di intervento del fondo saranno definiti con un regolamento che sarà emanato successivamente, anche alla luce delle verifiche in corso con la commissione Europa».
La dotazione del fondo potrebbe essere di 100 milioni.

Nel suo intervento Padoan ha ricordato che a 7 anni dall'inizio della crisi, «il sistema bancario italiano è rimasto in piedi e si è rafforzato in molti suoi punti senza usare neanche un euro di quei 1.100 miliardi spesi da altri in Europa per salvare le banche». Ha poi rivendicato l’azione e le scelte del Governo. Il decreto legge salva banche ha «salvaguardato circa un milione tra depositanti e obbligazionisti senior, 200.000 pmi» e «6.000 posti di lavoro» ha ricordato. Infatti «le conseguenze della liquidazione» delle 4 banche in crisi «sarebbero state disastrose per i clienti, per i risparmiatori, per il tessuto economico dei territori interessati, per i dipendenti » ha confermato il ministro chiarendo che serve comunque «una verifica caso per caso».

«Non si può escludere - ha poi ammesso - che le 4 banche abbiano venduto obbligazioni subordinate a persone che presentavano un profilo di rischio incompatibile con la natura di questi titoli di investimento ma questo è quanto andrebbe accertato con un'analisi di ogni singola posizione».

Insomma, il governo «ritiene che sia possibile definire un intervento compatibile con la disciplina europea degli aiuti di Stato» ha aggiunto Padoan, ricordando tuttavia che sul caso delle 4 banche sono «in corso verifiche con la Commissione Ue».

«Il salvataggio non ha richiesto nemmeno un euro di risorse pubbliche» ha ribadito il ministro ricordando che «il fondo di risoluzione è alimentato esclusivamente da contributi privati delle banche sane». Il provvedimento del governo, ha aggiunto, «ha solo consentito alcune facilitazioni procedurali» muovendosi «tutta nel solco della normativa di recepimento per la risoluzione» delle banche «recentemente entrata in vigore». Ralistiche sono le prospettive di plusvalenze per le 4 bad bank create con il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Cassa di risparmio di Chieti . «Sono state integralmente trasferite le sofferenze» che ora possono essere gestite «con la realistica prospettiva di realizzare plusvalenze da trasferire al fondo di risoluzione che ha finanziato l'intera operazione» ha poi spiegato il ministro dell'Economia.

Poi un messaggio a chi ha sollevato critiche e polemiche al Governo sul provvedimento. «Lamentarsi delle regole una volta che sono entrate in vigore è inutile. È anche alquanto singolare, se a lamentarsene sono gli stessi legislatori che le hanno approvate ma anche in questo caso posso solo limitarmi a segnalare la mia ingenuità politica. Sulle regole ci si impegna a fondo quando si scrivono. Perché siano scritte bene e nell'interesse generale».

Ma la sfida per scongiurare nuovi fallimenti è più generale ha spiegato Padoan.
«L'Italia - ha detto il ministro in Commissione Bilancio - deve mettere in campo uno sforzo per sostenere una soluzione» a livello europeo «in cui la progressiva riduzione del rischio si accompagni a una progressiva condivisione del rischio». Si tratta « di una battaglia legislativa importante alla quale un paese si dispone con coesione e senso di responsabilita' verso il futuro», sottolinea Padoan riferendosi a una garanzia dei depositi che «va assicurata da un fondo che sarà europeo a regime. E questo consentirà di condividere i rischi tra tutti i paesi dell'euro».

© Riproduzione riservata