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I dati DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA

Centro studi Confindustria stima -0,1% produzione industriale a novembre

Il Centro studi Confindustria rileva un calo della produzione industriale dello 0,1% in novembre su ottobre, quando c’è stato un progresso dello 0,5% su settembre, comunicato oggi dall’Istat. Nel quarto trimestre 2015 la variazione congiunturale acquisita è di +0,5% (+0,4% nel terzo trimestre sul secondo). Da quando è iniziata la risalita l’attività ha recuperato il 2,8%. Il netto miglioramento delle indagini qualitative condotte, in novembre, presso le imprese manifatturiere - rileva la nota del CsC - suggerisce che l’indagine del CsC possa avere sottostimato l’andamento della produzione in quel mese. Secondo i direttori degli acquisti (indagine PMI Markit) l’attività, infatti, è aumentata a un passo più veloce rispetto al mese precedente (indice a 56,8, +1,5 su ottobre); è, inoltre, più forte anche l’espansione degli ordini per il rafforzamento di entrambe le componenti della domanda: quella estera, in particolare, ha accelerato rispetto ad ottobre grazie alle maggiori commesse da Usa, Regno Unito e Asia orientale. Secondo gli ultimi dati destagionalizzati diffusi oggi dall’Istat, la produzione industriale a ottobre è cresciuta dello 0,5% rispetto a settembre e del 2,9% su ottobre 2014 (corretto per gli effetti di calendario: i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di ottobre 2014). La crescita è superiore alle attese: il consensus su base mensile era infatti di un aumento dello 0,3 per cento.

Taddei sui dati Istat: cresce il prerequisito a ripresa occupazione
Sulle rilevazioni dell’istituto di statistica il responsabile economia del Pd Filippo Taddei ha commentato: «Continua la ripresa: Istat +2,9% in produzione industriale rispetto a 2014. Ripresa produzione è prerequisito per ripresa occupazione». Nella media del trimestre agosto-ottobre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente mentre nella media dei primi dieci mesi dell'anno la produzione è aumentata dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

In testa produzione auto e prodotti petroliferi
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a ottobre i comparti che hanno registrato la maggiore crescita tendenziale sono stati quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,9%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+15,8%). Continua dunque, in particolare, la forte crescita della produzione di autoveicoli iniziata alla fine dello scorso anno. Per l’Istat, a ottobre 2015 l’aumento registrato è stato del 56,8% rispetto a ottobre 2014 e, per l'insieme dei primi dieci mesi, la crescita è stata del 46,8%, nei dati corretti per gli effetti di calendario. Le diminuzioni maggiori si sono avute nei settori dell'attività estrattiva (-7,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,6%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-1,4%).

Aumenti per tendenziale in tutti i comparti
L'indice destagionalizzato diffuso dall'Istituto nazionale di statistica presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni di consumo (+1,4%), dei beni intermedi (+0,9%) e dei beni strumentali (+0,6%); l'unico tra i principali raggruppamenti d'industrie a registrare una variazione negativa è quello dell'energia (-0,7%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, sempre a ottobre, aumenti che coinvolgono tutti i comparti: aumentano i beni strumentali (+4,8%), i beni intermedi (+2,4%), i beni di consumo (+2,1%) e l'energia (+2,0%).

Consumatori: dato positivo ma zoppicante, mancano gli investimenti
Dall'aumento della produzione industriale a ottobre arriva «un segnale indubbiamente positivo ma che non deve essere sopravvalutato». Questo il commento agli ultimi dati Istat che arriva da Federconsumatori e Adusbef, secondo cui il dato di oggi è «ancora troppo zoppicante e incerto per poter essere considerato un vero e proprio segnale di ripresa». Il problema, spiega una nota firmata dei presidenti delle due associazioni, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, « è che non c'è ancora traccia degli investimenti che abbiamo ripetutamente invocato e che sono indispensabili non solo per risollevare l'occupazione ma anche per dare una nuova spinta alla domanda interna».

Confcommercio: manca ancora uno strappo in accelerazione
Di «dato che consolida la tendenza alla ripresa dell'economia italiana» parla invece l’Ufficio Studi Confcommercio, che sottolinea però l’assenza di uno «strappo in accelerazione», l’unico in grado di «trasformare la ripresa statistica in crescita concreta e diffusa». La leggere ripresa congiunturale registrata nell'ultimo mese - spiega una nota - «ha riportato, in termini destagionalizzati, i livelli produttivi sui valori di ottobre 2012 e, quindi, lascia ben sperare in un incremento del Pil nel quarto trimestre del 2015 superiore ai deludenti risultati dei primi nove mesi».

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