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Supercomputer per Pa e imprese: a Ravenna il primo DataCenter Lepida dell'Emilia Romagna

Con il DataCenter di Ravenna, la Regione Emilia Romagna, Lepida e il Comune romagnolo tengono a battesimo il primo dei quattro “cervelloni” che in regione sostituiranno la rete diffusa dei Ced a diposizione della pubblica amministrazione ma anche dei privati.

L'infrastruttura della città romagnola è infatti l'apripista, realizzata con un investimento di 2 milioni di euro in un ex capannone industriale messo a disposizione dal Comune, su una superficie totale di oltre 1200 metri quadrati. Seguiranno Parma, Ferrara, Modena. Ultima tappa sarà Bologna, con il completamento previsto entro la fine del 2018. «Con il costo che ogni Comune sta pagando attualmente per il proprio centro elaborazione dati – spiega il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci - sarà possibile coprire i costi di energia elettrica, ammortamento e gestione delle macchine».

Il modello messo a punto da Lepida, l'agenzia in house della Regione per l'innovazione e le reti, prevede una gestione “in condominio” che armonizza le risorse pubbliche e private. Una parte dell'infrastruttura è infatti destinata alla Pa, un'altra ai privati. «Un modello che garantisce la sostenibilità del progetto nel lungo periodo e che supporta l'innovazione del sistema produttivo locale», prosegue Matteucci. «Al termine, con il copletamento di tutte le infrastrutture, l'operazione comporterà un investimento di 5,6 milioni», spiega a sua volta il direttore generale di Lepida Gianluca Mazzini. Un intervento che consentirà di mettere i dati al riparo da eventi calamitosi ma anche di abbattere notevolmente i costi che vengono sostenuti oggi per la gestione dei Ced.

«L'infrastruttura telematica è solida» dice Raffaele Donini, assessore regionale a Trasporti, agenda digitale, reti infrastrutture materiali e immateriali, ricordando che l'investimento fa parte del piano della Regione per «vincere la sfida posta dall'Europa», per la diffusione della banda larga e ultra larga. Un scommessa che per l'Emilia Romagna è vinta a metà. Il 98% della popolazione è già raggiunto dalla banda larga, il 40% anche dalla banda ultra larga 30 Mega. Ora comincia la fase della diffusione dei servizi offerti agli enti locali – e alle imprese - dell'area romagnola.

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