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Papa: “l'Indifferenza globalizzata minaccia la pace”.…

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Il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace

Papa: “l'Indifferenza globalizzata minaccia la pace”. Appello di Bergoglio per il lavoro

Abbattere l'indifferenza e conquistare la pace: l'appello al mondo di Papa Francesco per il 2016 è appunto “custodire le ragioni della speranza”. Nel messaggio per la 49esima Giornata mondiale della Pace - del prossimo primo gennaio 2016 - Bergoglio torna a denunciare la “terza guerra mondiale a pezzi”, rappresentata da guerre vere e proprie, azioni terroristiche, sequestri e persecuzioni. Ma l'umanita' deve reagire e non abbandonarsi alla rassegnazione: e' proprio l'indifferenza globalizzata (denunciata dal Papa gia' nel suo primo viaggio a Lampedusa nel 2013 dedicata al tema dei rifugiati) a minacciare la pace nel mondo.

Gli Stati agiscano per disoccupati, migranti e malati
E nello spirito del Giubileo, dice il Papa, ciascuno e' chiamato a dare il proprio contributo. A partire dagli Stati sono chiamati a gesti concreti, “ad atti di coraggio nei confronti delle persone più fragili delle loro società, come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati. Per quanto concerne i detenuti, in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando un'attenzione speciale a coloro che sono privati della libertà in attesa di giudizio, avendo a mente la finalità rieducativa della sanzione penale e valutando la possibilità di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria. In questo contesto, desidero rinnovare l'appello alle autorità statali per l'abolizione della pena di morte, là dove essa è ancora in vigore, e a considerare la possibilità di un'amnistia”.

Per quanto riguarda i migranti il Papa rivolge un invito a ripensare le legislazioni sulle migrazioni, affinché siano animate dalla volontà di accoglienza, nel rispetto dei reciproci doveri e responsabilità, e possano facilitare l'integrazione dei migranti. “In questa prospettiva, un'attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle condizioni di soggiorno dei migranti, ricordando che la clandestinità rischia di trascinarli verso la criminalità.
Desidero, inoltre, in quest'anno giubilare, formulare un pressante appello ai responsabili degli Stati a compiere gesti concreti in favore dei nostri fratelli e sorelle che soffrono per la mancanza di lavoro, terra e tetto.

Penso alla creazione di posti di lavoro dignitoso per contrastare la piaga sociale della disoccupazione, che investe un gran numero di famiglie e di giovani ed ha conseguenze gravissime sulla tenuta dell'intera società”. Per Bergoglio “la mancanza di lavoro intacca pesantemente il senso di dignità e di speranza, e può essere compensata solo parzialmente dai sussidi, pur necessari, destinati ai disoccupati e alle loro famiglie. Un'attenzione speciale dovrebbe essere dedicata alle donne – purtroppo ancora discriminate in campo lavorativo – e ad alcune categorie di lavoratori, le cui condizioni sono precarie o pericolose e le cui retribuzioni non sono adeguate all'importanza della loro missione sociale”.
Infine un rinnovato invito a compiere azioni efficaci per migliorare le condizioni di vita dei malati, garantendo a tutti l'accesso alle cure mediche e ai farmaci indispensabili per la vita, compresa la possibilità di cure domiciliari.

Cancellare il debito dei poveri
“Desidero rivolgere un triplice appello ad astenersi dal trascinare gli altri popoli in conflitti o guerre che ne distruggono non solo le ricchezze materiali, culturali e sociali, ma anche – e per lungo tempo – l'integrità morale e spirituale; alla cancellazione o alla gestione sostenibile del debito internazionale degli Stati più poveri; all'adozione di politiche di cooperazione che, anziché piegarsi alla dittatura di alcune ideologie, siano rispettose dei valori delle popolazioni locali e che, in ogni caso, non siano lesive del diritto fondamentale ed inalienabile dei nascituri alla vita”.

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