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Legge concorrenza, polizze sganciate dai mutui

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Legge concorrenza, polizze sganciate dai mutui

  • –Carmine Fotina

Roma

La legge concorrenza a piccoli passi prova ad avanzare. Scade venerdì prossimo il termine per la presentazione degli emendamenti dei gruppi parlamentari in commissione Industria al Senato. I relatori, Luigi Marino (Ap) e Salvatore Tomaselli (Pd), si prenderanno più tempo, scavalcando la pausa natalizia, ma qualche idea sulle priorità di lavoro è già maturata.

Assicurazioni e banche

È il capitolo più corposo della legge e, dopo le numerose modifiche approvate alla Camera all’inizio di ottobre, potrebbe ancora essere ritoccato. Il Pd vorrebbe intervenire sugli obblighi di presentazione in capo alle banche dei preventivi di polizze assicurative connesse o accessorie all’erogazione di mutui o credito al consumo. «Più logico - il ragionamento di Tomaselli - ribaltare il concetto e consentire direttamente al cliente di portarsi dietro la polizza che vuole».

Modifiche in arrivo anche sugli sconti Rc auto. In audizione al Senato, il presidente dell’Ivass Salvatore Rossi ha evidenziato rischi “dirigistici” derivanti dalle norme sugli sconti obbligatori che scattano al verificarsi di alcune condizioni. Preoccupa in particolare l’imposizione da parte dell’Ivass - per clienti residenti in regioni a prezzo medio più alto della media nazionale che abbiano installato la scatola nera e che non abbiano causato incidenti da almeno 5 anni - dello stesso prezzo che la medesima compagnia accorderebbe in regioni a prezzi medi più bassi. «Salveremo il principio della perequazione territoriale a parità di virtuosità dell’assicurato» preannuncia Tomaselli, ma la determinazione delle tariffe dovrebbe restare in capo alle compagnie con l’Ivass che interviene solo ex post per verificare la correttezza dei calcoli.

Farmacie e professioni

Tra gli emendamenti dei parlamentari tornerà certamente, come già preannunciato ad esempio da Scelta civica, il tentativo di liberalizzare i farmaci di fascia C con ricetta. Ma il governo difficilmente aprirà su questo punto, soprattutto per ragioni di tenuta della maggioranza (Ncd resta fermamente contraria alla deregulation). Piuttosto, anticipa Tomaselli, dopo tentativi andati a vuoto alla Camera, si torna a studiare un correttivo per accelerare l’ingresso sul mercato dei farmaci generici intervenendo sul cosiddetto «patent linkage», che subordina l’inserimento dei medicinali equivalenti nel prontuario farmaceutico alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare.

Da attendersi novità anche sui professionisti, soprattutto sulle società di capitali. Nell’ottica, spiega il relatore del Pd, di riequilibrare il rapporto tra apporti di capitale esterno e tutela delle professioni.

Poste ed energia

Si profilano un paio di retromarce, anche se parziali, su poste ed energia. Nel primo caso, dopo la proroga approvata alla Camera (dal 10 giugno al 2016 al 10 giugno 2017), si potrebbe tornare a una data più ravvicinata per l’abolizione della riserva a favore di Poste italiane nei servizi di notificazioni e comunicazioni di atti giudiziari. «Forse ci sarà bisogno di un nuovo passaggio anche sul mercato dell’energia - sottolinea Tomaselli - . L’idea è rendere più certa la data del 1° gennaio 2018 quale cessazione del regime di maggior tutela». In sostanza, dovrebbe essere eliminata la possibilità di prorogare la scadenza di sei mesi se non saranno realizzate alcune condizioni sul mercato. Al contrario, si chiarirà che tali condizioni (ad esempio il rispetto delle tempistiche di fatturazione e conguaglio e di cambio fornitore) vanno realizzate entro il 1° gennaio 2018. «Nel frattempo proveremo a rafforzare la parte del Ddl che deve garantire trasparenza ai consumatori, su confrontabilità effettiva delle offerte e rischio di speculazioni degli operatori».

Uber e alberghi

Si valuta anche di recuperare una norma sul noleggio con conducente apparsa nelle prime bozze del Ddl e poi saltata prima dell’approdo a Palazzo Chigi. Come suggerito in audizione dall’Autorità dei trasporti, potrebbe essere cancellato l’obbligo del rientro in rimessa dopo ogni singolo servizio, vincolo a lungo contestato da Uber e piattaforme analoghe. Nel contempo si demanderà alla stessa Authority una regolamentazione specifica per le nuove app. Infine, il delicato caso della «parity rate» che cancella le clausole contrattuali che vietano agli hotel di offrire prezzi migliori rispetto a quelli praticati da piattaforme online tipo Booking. Una norma analoga, in Francia, ha già incassato i rilievi della Commissione europea. Ora, al Senato, si specificherà che in Italia scatterà solo previa autorizzazione di Bruxelles.

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