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Imprese, il fisco premia gli investimenti

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Imprese, il fisco premia gli investimenti

  • –Carmine Fotina

ROMA

Il superammortamento al 140% è la misura chiave della legge di Stabilità per tentare di spingere gli investimenti delle imprese. E in aggiunta per il Sud, in extremis, spunta anche un credito d’imposta differenziato per dimensioni d’azienda. È intorno a questi due nuclei che ha preso forma il pacchetto imprese della Stabilità, che include l’eliminazione dell’Imu sui macchinari imbullonati, modifiche al regime del «patent box» e la conferma del taglio Ires dal 27,5% al 24% solo dal 2017 (dopo la soppressione alla Camera dell’anticipo al 2016).

La misura che fin dal testo originario ha attirato le attenzioni delle imprese manifatturiere ma anche dei professionisti è quella che dispone ai fini delle imposte sui redditi l’ammortamento del 140% per beni materiali strumentali nuovi acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. La maggiorazione del 40% dei limiti per la deduzione delle quote di ammortamento vale anche per mezzi di trasporto, come auto o scooter, non utilizzati esclusivamente come beni nell’attività di impresa. L’agevolazione, ispirata al superammortamento varato in precedenza dalla Francia con la legge Macron, non può essere utilizzata ai fini degli acconti dovuti per 2015 e 2016.

Tra le novità significative apportate alla Camera, va sicuramente annoverato il pacchetto Sud. Viene introdotto un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, anche tramite leasing, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019, differenziato in base alle dimensioni aziendali: 20% per le piccole imprese, 15% per le medie, 10 per le grandi. Viene fissato un limite massimo per ciascun investimento agevolabile: 1,5 milioni per le piccole, 5 per le medie e 15 per le grandi. La misura vale 617 milioni annui ed è coperta per 250 milioni con il Pon imprese e competitività e per 367 milioni con il Fondo sviluppo e coesione. Sempre per il Mezzogiorno si prevede l’estensione della decontribuzione alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2017, ma solo previa autorizzazione Ue e dopo ricognizione delle risorse necessarie (da effettuare entro aprile 2016). Fissata inoltre, a favore delle regioni meridionali, una quota del Fondo di garanzia Pmi pari ad almeno il 20 per cento. Al contrario, però, si stabilisce che le risorse residue del programma zone franche urbane dovranno andare esclusivamente alle aree del Centro-Nord già definite nel 2009 dal Cipe, escludendo quelle dell’obiettivo “Convergenza”.

Alla Camera sono arrivati anche ritocchi per il patent box. Se più intangibles agevolabili sono collegati da vincoli di complementarietà e vengono utilizzati congiuntamente per la realizzazione di un prodotto o di un processo, possono costituire un solo bene immateriale ai fini del riconoscimento del patent box. Inoltre, come peraltro già delineato dal precedente decreto attuativo, si specifica che i software ammissibili al regime devono essere protetti da copyright. Sempre a Montecitorio, è stata stanziata una dote di 10 milioni per ciascun anno nel 2016-2018 per assicurare la continuità del credito alle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Al Senato, inoltre, con la medesima dote, era stato istituito un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti da parte di altre aziende debitrici imputate di reati come truffa, estorsione, insolvenza fraudolenta.

Per restare nell’ambito degli stanziamenti, vanno ricordati i 50 milioni per il Piano made in Italy dell’Ice (più 1 milione per le camere di commercio all’estero); i 99 milioni in un triennio per il Piano piccoli satelliti hi tech; i 20 milioni in tre anni per la bonifica dei siti di interesse nazionale. Da segnalare anche l’introduzione nell’ordinamento italiano delle cosiddette «società benefit» e l’estensione della tipologia di soggetti ammissibili agli incentivi alle società composte da professori e ricercatori ed enti pubblici che operano in alcuni settori della ricerca.

La Stabilità contiene anche misure rivolte in modo più specifico all’industria. Tra queste il via libera ai commissari dell’Ilva di contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo di 800 milioni assistiti dalla garanzia dello Stato (norma sulla quale, per inciso, sarebbero in arrivo rilievi Ue per aiuti di Stato). Alla Camera, infine, un emendamento del governo ha ripristinato il limite delle 12 miglia dalla costa per le perforazioni petrolifere in mare (saltato con la legge sviluppo del 2012), ma facendo salve le concessioni già rilasciate.

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