Italia

Banche, Palamara: «Cantone è competente, ma…

  • Abbonati
  • Accedi
a mix 24 di giovanni minoli

Banche, Palamara: «Cantone è competente, ma c’è rischio di sovrapposizione e sovraesposizione»

Normale che Cantone sia anche arbitro sul caso dei risparmiatori? «Io penso che chiaramente bisognerà attendere quello che farà il governo, ma è chiaro che c'è un rischio», ha detto Luca Palamara, magistrato, membro del Consiglio Superiore della magistratura e componente della sezione disciplinare, intervistato da Giovanni Minoli a Mix24 su Radio 24. Ci sono delle istituzioni che devono sorvegliare, Cantone sorveglia i sorveglianti? «Assolutamente Consob e Banca d'Italia già ci sono e quindi il rischio di sovrapposizione - ha sottolineato Palamara rispondendo a Minoli - è un'espressione che è stata usata in questi giorni e che mi trova perfettamente d'accordo». La nascita dell'arbitrato sulle obbligazioni subordinate delle 4 banche coinvolte dal crack
(Cassa di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti), che il governo ha affidato alla Camera Arbitrale dell'Anticorruzione, richiederà tempi non brevissimi visto che il Dpcm non basta e arriverà a gennaio un provvedimento ad hoc cui dovrà lavorare non solo il governo ma anche le altre autorità di vigilanza.

Cantone competente, ma attenzione a sovrapposizioni e sovraesposizione
Il presidente della Repubblica nel suo discorso di Natale ha detto di fare attenzione alle sovrapposizioni, immagino si riferisse a quelle? «Mi limito a recepire il discorso del presidente - ha risposto Palamara - e come mia opinione posso dire che indubbiamente c'è un rischio di sovrapposizione, così come dall'altro lato ci può essere un rischio di sovraesposizione, fermo restando la competenza che in questi mesi ha dimostrato Cantone all'Anac, bisognerà vedere e valutare quale tipo di discorso ci sarà. Anche perché poi, come dire, rendere obbligatorio un arbitrato non sarà un'operazione sicuramente semplice».

No alle tensioni della politica portate nel Csm
A Giovanni Minoli che gli chiede se le guerre interne al Csm aiutano o minano il processo di riforma, Luca Palamara risponde: «Noi dobbiamo stare attenti invece che, come dire, tensioni della politica vengano portate nel Consiglio superiore (della magistratura, ndr)». Insiste poi Minoli, ma se il Csm fosse autonomo non sarebbe possibile? «Noi vogliamo un consiglio autonomo, la nostra autoriforma va assolutamente in questa direzione e penso che per affermare l'autonomia e l'indipendenza ci vuole credibilità, la credibilità passa dal saper leggere tutte quelle situazioni che non vanno ivi compreso quell'eccesso di corporativismo che in certi momenti rischia di non far comprendere il processo di auto-riforma che invece questo Consiglio vuole intraprendere».

Nelle trasmissioni spesso deformazione della realtà
Perché abbiamo visto trasmissioni che hanno raccontato un Csm che sembrava il Parlamento? «Abbiamo visto trasmissioni – ha sottolineato Palamara ospite di Mix 24 su Radio 24 - che hanno fatto una bella marmellata indubbiamente e quando si fa la marmellata ci sono cose vere, cose non vere, che rischiano, come dire, di deformare la realtà. Siamo consapevoli noi per primi che le situazioni non vanno, ma mai come in questo momento abbiamo bisogno anche di chi fa una critica costruttiva e ragionata, non di chi scimmiotta un'istituzione che invece penso sia al servizio e a presidio della libertà non solo dei magistrati, ma di tutti i cittadini».

© Riproduzione riservata