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Mattarella grazia due ex agenti Cia

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Mattarella grazia due ex agenti Cia

Roma - Bob Seldon Lady era l’unico dei 26 agenti della Cia - condannati in via definitiva per l’extraordinary rendition dell’ex imam di Milano Abu Omar, e tutti latitanti - su cui pendeva una richiesta di estradizione, mai digerita dagli Stati Uniti. Ieri, però, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha concesso la grazia parziale di due anni, riducendo così la sua pena da 9 a 7 anni, che, detratti i 3 dell’indulto, diventano 4. Di conseguenza, è assai probabile che il ministro della Giustizia Andrea Orlando revocherà la richiesta di ricerche internazionali ai fini estradizionali, visto che il suo predecessore Paola Severino l’aveva limitata al solo Lady in considerazione dell’entità della sua pena, la più alta di quelle inflitte agli 007 americani (che al netto dell’indulto avrebbero beneficiato di una misura alternativa al carcere). Dunque, anche nei confronti dell’ex capocentro della Cia a Milano, nonché numero 2 del rapimento di Abu Omar, resta solo il mandato di arresto europeo e cioè la possibilità di essere arrestato in Europa e trasferito in Italia (ipotesi peraltro aleatoria, visto quanto è accaduto con Sabina De Sousa, arrestata in Portogallo e mai estradata).

La grazia (sia pure parziale) a Bob Lady fa parte di un pacchetto di decreti di clemenza presi ieri da Mattarella, riguardanti Betnie Medero, un’altra agente responsabile della rendition (sia pure con un ruolo secondario, tant’è che è stata condannata a 3 anni) nonché il signor Massimo Romani, condannato a 30 anni di carcere (espiati 7 e dieci mesi) a seguito della conversione della condanna (40 anni) inflittagli in Thailandia per la detenzione di un chilo di eroina. Per lui la grazia è stata totale, quanto alla pena ancora da espiare (considerato che quella già scontata è «superiore a quella normalmente inflitta in Italia per fatti analoghi»). Grazia totale anche per la Medero, estesa all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Da tempo si parlava di una possibile grazia - totale o parziale - agli agenti della Cia responsabili del sequestro di Abu Omar (avvenuto a Milano nel febbraio 2003), molti dei quali avevano presentato domanda. Gli Usa, del resto, hanno mal digerito la condanna in Italia dei loro 007 (unico caso finora), per di più a fronte del proscioglimento dei “complici italiani”, ovvero gli allora vertici del Sismi (a cominciare da Niccolò Pollari), “graziati” dal segreto di Stato opposto da tutti i governi in carica. Le cronache hanno più volte registrato i malumori dell’Amministrazione americana, spesso esplicitati pubblicamente oltre che a livello diplomatico. Tant’è che già ad aprile del 2013, il presidente Giorgio Napolitano graziò il colonnello Joseph Romano, comandante della base Nato di Aviano, una delle tappe della rendition con destinazione Egitto, dove Abu Omar fu torturato, sodomizzato e imprigionato. In quell’occasione - oltre a evocare specifiche norme sulla giurisdizione italiana - il Quirinale spiegò che la clemenza si giustificava anche perché il presidente Obama, «subito dopo la sua elezione», ha interrotto la prassi delle rendition, «giudicata dall’Italia e dall’Ue non compatibile con i principi fondamentali di uno Stato di diritto»: le stesse parole che si leggono nella nota diramata ieri dal Quirinale. Con l’aggiunta - per la Medero - della modesta entità della pena (la più bassa di quelle inflitte agli altri 007) e - per Lady - dell’esigenza di «riequilibrare» la sua condanna con quella degli altri. Così gli Usa possono contare sul ritiro della richiesta di estradizione. Peraltro, già a luglio del 2013, quando Lady fu arrestato a Panama, l’estradizione fu rifiutata. E Mister Bob se ne tornò a casa da dove inviò la sua domanda di grazia.