londra
Brexit è uno spettro che non solo rischia di spaccare il partito conservatore al potere, ma rappresenta anche il maggiore fattore di rischio per l’economia britannica. La possibilità di un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea in seguito al referendum previsto per la seconda metà del 2016 desta preoccupazioni ben oltre il mondo della politica.
Secondo un sondaggio tra noti economisti, diffuso ieri da Bloomberg, il pericolo numero uno per la Gran Bretagna è Brexit per le profonde ripercussioni che avrebbe sulla sterlina e su tutti i settori dell’economia. Il pericolo numero due è l’incertezza dei mesi prima del referendum. Altri fattori come il rallentamento dell’economia globale, l’aumento dei tassi d’interesse, il timore di una bolla del mercato immobiliare e il rischio terrorismo sono considerati molto meno importanti di Brexit.
Il referendum sarà al centro dell’attenzione il prossimo anno. «Il rischio per il 2016 è che gli investimenti stranieri potrebbero essere sospesi fino a quando c’è maggiore chiarezza sui rapporti tra Regno Unito e Ue», ha detto Azad Zangana, economista di Schroders Investment Management.
Il premier David Cameron, che si è impegnato a tenere il referendum entro la fine del 2017, ha lasciato intendere che spera di poterlo indire già nell’estate del prossimo anno, ma non ha ancora fissato una data.
Un’altra questione sulla quale Cameron non ha ancora preso una decisione è se lasciare i suoi deputati liberi di schierarsi apertamente. Diversi ministri in carica e oltre metà dei parlamentari Tory sono favorevoli a un’uscita dalla Ue, e vorrebbero poter fare campagna elettorale a favore di Brexit. Cameron ha ordinato ai ministri di restare neutrali, ma non ha ancora deciso se sfiderà la ribellione dei deputati costringendoli al silenzio. Lord Heseltine, eminenza grigia Tory, ha avvertito che il partito rischia “la guerra civile” se il premier non imporrà una linea comune a tutti i deputati.
Un’altra voce autorevole si è aggiunta al coro ieri: William Hague, ex ministro degli Esteri, ha dichiarato che Brexit rappresenta un rischio troppo grave, perché porterebbe a una spaccatura del Regno Unito con il distaccamento della Scozia. L’ex leader del partito è sempre stato un noto euroscettico e quindi le sue parole hanno avuto un forte impatto. «Come critico di lungo corso della Ue», ha detto Hague, posso affermare che l’alternativa è peggiore.
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