
«Vorrei che il 2016 fosse l'anno in cui smettiamo di recuperare i ritardi e cominciamo a correre più forte degli altri. In bocca al lupo». Questo l’auspicio del presidente del Consiglio Matteo Renzi al primo giorno di quotazione in Borsa di Ferrari Spa. A Milano per la cerimonia che precede il debuto negli scambi azionari della storica casa automobilistica, Renzi ha definito la quotazione della scuderia di Maranello una «straordinaria occasione per gli investitori». «Questo - ha aggiunto - è il momento in cui l'Italia deve smettere di giocare con gli alibi».
2016 sia anno in cui iniziamo ad anticipare il futuro
«Il governo ha chiuso l'anno nel 2015 con la inau gurazione della variante di valico e con i lavori Pompei. Due opere su cui eravamo in ritardo e accelerando abbiamo iniziato a recuperare il ritardo. Io vorrei che il 2016, che inauguriamo qui simbolicamente a Milano, fosse l'anno in cui smettiamo di recuperare ritardi e iniziamo ad anticipare il futuro e iniziamo a correre più veloci degli altri», ha spiegato poi il premier parlando al Palazzo della Borsa, addobbato di mandiere del Cavallino rampante e impreziosita da una esposizione dell'intera gamma della Ferrari: una decina di modelli, compresa l'ultima nata F12 Tdf.
In agenda politica 2016 anche riforma Bcc e diritto fallimentare
Dopo aver fatto gli auguri alla Ferrari, Renzi ha aggiunto il suo in bocca al lupo «anche a chi continua a credere che la pagina più bella del nostro Paese sia ancora da scrivere».Quanto all’anno che si è appena aperto, Renzi ha sottolineato come l’agenda della politica sia piena di cose da fare: «Dalle banche di credito cooperativo al diritto fallimentare che deve cambiare, alla semplificazione e all'agenda digitale. Abbiamo moltissimo da fare ma con la consapevolezza che l'Italia c'è».
Marchionne: il 2016 l’anno del ritorno in vetta alla Formula 1 per Ferrari
Orientato al futuro anche il discorso di Sergio Marchione, presidente del gruppo Ferrari. Il 2016, ha spiegato in occasione della quotazione in borsa della società. deve essere per la Ferrari l'anno del «ritorno in vetta» della Formula Uno. «La squadra è forte e coesa - ha garantito - ci manca poco. Stiamo lavorando tanto, con cattiveria agonistica, per tornare a essere la squadra da battere, come la nostra storia esige. Abbiamo fatto tutto quello che il capo del team Arrivabene ci aveva richiesto, l'unico vero obiettivo ora è riportare il titolo a Maranello».
Marchionne: condivido ottimismo di Renzi per l’anno appena iniziato
Marchionne ha poi accennato agli obiettivi di breve periodi di Fca, gruppo di cui è amministratore delegato. La fabbrica di Melfi, in particolare, « sta andando alla grande», ottima ragione per condividere «l'ottimismo di Renzi per il 2016». Altri dati postivi Marchionne li aspetta dal mercato dell’auto: «Dicembre è stato un mese decente, buono per mercato nordamericano ed europeo, sono piuttosto soddisfatto del 2015 e non ho nessuna ragione di pensare che 2016 sarà diverso». Marchionne ha poi confermato i target al 2018 per Fca «anche senza Ferrari». Parlando in conferenza stampa, in merito all'eventualità di acquisizioni per Ferrari, Marchionne ha risposto che «bisogna cercare di non inquinare il marchio con altre cose, sarebbe pericoloso, se succede sarebbe un caso eccezionale».
Marchionne: ricerca di partner per Fca si chiuderà quest’anno
Ai giornalisti, Marchionne ha poi confermato come la ricerca di un partener industriale da parte di Fca non si chiuderà quest’anno «anche se richiederà moltissima attenzione» nei prossimi mesi. Marchionne ha aggiunto che la ricerca di un partner «non è un segno di debolezza per il piano al 2018. Questa è una cavolata. Il piano puo' solo beneficiare dell'associazione con un altro. Vogliamo raggiungere i target al 2018 perchè questo crea valore davvero per Fca».
La nuova società ancora saldamente nelle mani degli Agnelli (Exor)
Da oggi Ferrari non fa dunque più parte di Fiat Chrysler Automobiles, e sarà controllata direttamente dagli Agnelli attraverso la holding Exor. L'approdo a Piazza Affari di uno dei marchi simbolo dell'industria italiana arriva un paio di mesi dopo la quotazione a New York, il 21 ottobre 2015 con un prezzo iniziale di 52 dollari (oggi il titolo è intorno a quota 48). La separazione è stata realizzata con una serie di operazioni, scattate il primo gennaio, per distribuire l'80% del capitale Ferrari: i soci Fca, ogni dieci azioni possedute, hanno ricevuto un’azione di Maranello. Exor manterrà il controllo della società con il 23,5%, legato da un patto parasociale al 10% di Piero Ferrari: quote a cui, in base alle norme olandesi (la nuova Ferrari NV ha sede ad Amsterdam), corrispondono rispettivamente circa il 33,4% e il 15,4% dei diritti di voto in assemblea. Il prezzo delle azioni
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