Il tasso di disoccupazione a novembre 2015 si attesta all'11,3%, toccando i minimi da 3 anni, ovvero dal novembre 2012 (quando segnò l'11,2%). Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati provvisori sul mercato del lavoro. Le persone in cerca di occupazione a novembre erano 2.871.000, in calo di 48.000 unità su ottobre (mese nel quale il tasso di disoccupazione si era attestato all’11,5%) e di 479.000 unità su novembre 2014 (-14,3%). Non solo. A novembre cala anche la disoccupazione giovanile (al 38,1%, valore minimo da giugno 2013). E risale l’occupazione (+36mila addetti, con tasso di occupazione in leggero aumento al 56,4%). Stabili, su base mensile, gli inattivi. «La disoccupazione continua a scendere, oggi 11,3%, è dimostrazione che #jobsact funziona. L'Italia che riparte, riparte dal lavoro #lavoltabuona». Così il premier Matteo Renzi commenta su twitter i dati Istat sull'occupazione.
Disoccupazione giovanile a novembre in calo a 38,1%
La disoccupazione giovanile diminuisce a novembre di 1,2 punti percentuali su ottobre attestandosi al 38,1%. Lo rileva l'Istat spiegando che il dato dei giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni è il più basso da giugno 2013. Nel trimestre settembre-novembre si registra un calo di 1,5 punti rispetto al trimestre precedente. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8%: cioé poco meno di un giovane su 10 è disoccupato. Tale incidenza diminuisce a novembre di 0,4 punti percentuali. Nell'ultimo mese il tasso di occupazione e il tasso di inattività tra i 15-24enni crescono entrambi di 0,2 punti.
A novembre risale occupazione, +36mila occupati
Il tasso di occupazione sale a novembre di 0,1 punti percentuali al 56,4 per cento. Dopo la crescita registrata tra giugno e agosto (+0,5%) e il calo di settembre (-0,2%) e ottobre (-0,2%), a novembre 2015 la stima degli occupati è di 22.480.000, in crescita dello 0,2% (+36 mila) su base mensile e dello 0,9% (+ 206.000) su novembre 2014. «Tale crescita - ha spiegato l'Istat - è determinata dalla componente femminile e dall'aumento dei dipendenti permanenti e degli indipendenti, mentre calano i dipendenti a termine».
Aumentano dipendenti permanenti, calano a termine
A novembre, secondo l’Istat, i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti di 40mila unità su ottobre (+0,3%) mentre quelli a termine sono diminuiti di 32mila unità (-1,3%). Gli indipendenti registrano nell'ultimo mese un aumento dello 0,5% (+28mila). Su base annua i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti di 141mila unità (+106mila quelli a termine).
Tasso inattività stabile
Dopo la crescita di settembre (+0,5%) e ottobre (+0,3%), a novembre la stima degli inattivi (ossia di coloro che non cercano lavoro, pur essendo in età lavorativa) tra i 15 e i 64 anni rimane sostanzialmente stabile, sintesi di un calo delle donne e di una crescita degli uomini. Il tasso di inattività, pari al 36,3%, rimane invariato. Su base annua l'inattività però cresce: +1%, pari a +138 mila persone inattive.
I dati Eurostat sulla zona E-19
Continua a calare con il contagocce il tasso di disoccupazione nella zona euro. A novembre era a quota 10,5%, dopo 10,6% a ottobre, 10,7% a settembre, 10,8% ad agosto. A novembre 2014 era a quota 11,5%. Quello raggiunto a novembre è il tasso più basso da ottobre 2011. Nella Ue il tasso di disoccupazione era al 9,1%, in calo rispetto a 9,2% a ottobre e rispetto al 10% un anno prima. Per la Ue è il tasso più basso da luglio 2009. Lo indica Eurostat. In Italia a novembre era all'11,3%.
Renzi: Jobs act funziona, Italia riparte
«La disoccupazione continua a scendere, oggi 11,3%, è dimostrazione che #jobsact funziona. L'Italia che riparte, riparte dal lavoro #lavoltabuona». Così il premier Matteo Renzi commenta su twitter i dati Istat sull'occupazione.
Poletti: segni fiducia per 2016, riforme danno frutti
Positivo anche il commento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per il quale «nonostante un quadro internazionale difficile» i dati dell'Istat su occupati e disoccupati «rappresentano segnali di speranza e di fiducia per il 2016» e «confermano che le riforme intraprese danno buoni frutti: la fiducia di cittadini ed imprese inizia a trasformarsi in risultati concreti».
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