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Quarto tra psicodramma ed emergenza camorra

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Quarto tra psicodramma ed emergenza camorra

  • –Mariano Maugeri

Piange il sindaco grillino Rosa Capuozzo nel bel mezzo del consiglio comunale di Quarto, un paesone piantato sui campi flegrei a nemmeno una dozzina di chilometri da Pozzuoli: «Si devono vergognare tutti i partiti che stanno strumentalizzando questa vicenda. La lotta alla camorra va fatta insieme e senza distinzioni. Bisogna far fronte comune per vincere». Lo psicodramma a sfondo camorristico di questa frazione a due passi dal rione Terra di Pozzuoli (la sindaca ha avuto un malore e a un certo punto i carabinieri hanno scortato fuori dall’aula i rappresentanti del Pd appena espulsi che non smettevano di urlare «onestà, onestà») è uno dei tanti di queste ultime settimane. Lo scontro tra Pd e movimento Cinque stelle (ieri Grillo ha tuonato: «La mafia ci fa schifo») è tutto incentrato su quale partito possieda gli anticorpi in grado di sbarrare il passo alla criminalità organizzata (nell’inchiesta della Dda per voto di scambio è coinvolto l’ex consigliere grillino di Quarto Giovanni De Robbio). Argomento scivoloso se si considera che l’area metropolitana di Napoli, una delle più densamente popolate d’Europa, detiene il record in Italia - e quindi dell’Occidente - per il numero dei Comuni sciolti negli ultimi quindici anni per infiltrazione camorristica: 50. Segue Reggio Calabria con 49, tallonata a ruota da Caserta con 33. Lo stesso Comune di Quarto è reduce da un commissariamento che ha preceduto le ultime elezioni vinte dalla Capuozzo. Ed è di ieri la notizia del commissariamento ad opera della prefettura (su parere positivo dell’Anac) della cooperativa che ha vinto l’appalto per la manutenzione di acquedotto e fognature. Nessun mistero, dunque, sulla pervasività del fenomeno. «Napoli è una bomba sociale» ha detto il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone all’alba del cinque dicembre scorso, quando una manifestazione popolare guidata dai parroci dei quartieri a rischio - Sanità, Forcella, Ponticelli, Scampia, San Giovanni a Teduccio – ha percorso pacificamente il tratto di strada che divide piazza Dante e piazza Plebiscito, sede della Prefettura, per consegnare un documento al rappresentante del governo in cui si propongono una serie di interventi sociali nei quartieri a rischio. Una marcia nata come gesto estremo di protesta contro le uccisioni di minorenni innocenti, vittime della guerra di camorra che passa sotto il nome di “paranza dei bambini”. Ormai a fronteggiarsi per il controllo del territorio sono ragazzi adolescenti che a bordo di motociclette sconfinano nei rioni nemici e sparano all’impazzata. L’ultimo a cadere sotto i colpi dei killer è stato Maicol Russo, 27 anni e due figli. Unica colpa: trovarsi la sera del 31 dicembre nella traiettoria dei proiettili esplosi da due indemoniati che con ogni probabilità l’hanno scambiato per un affiliato a una cosca rivale. Prima di lui, al quartiere Sanità, era morto allo stesso modo il diciassettenne Genny Cesarano. Gli appelli alla camorra del vescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, si susseguono inascoltati: «Basta sangue nelle nostre strade», ha urlato il cardinale il 19 settembre mentre oscillava l’ampolla all’interno della quale si scioglieva il sangue di San Gennaro. Il quattro novembre altro anatema del capo della chiesa partenopea: «Pentitevi e deponete le armi della violenza». Non è accaduto, anzi la guerra tra i clan non accenna a placarsi. L’unico vero argine è stato costruito mattone dopo mattone dal dinamismo e dalla creatività dei parroci di quartiere, tra i quali spicca don Antonio Loffredo, uno dei protagonisti della rinascita del quartiere Sanità e ideatore della marcia “un popolo in cammino” del dicembre scorso. La lotta alla camorra è un tema sul quale parecchi esponenti del Pd in corsa per le primarie al Comune di Napoli, e non solo loro, oscillano tra assuefazione e interventi rituali, malgrado ieri la manifestazione antiCapuozzo a Quarto fosse orchestrata da tre parlamentari campani del Pd: Leonardo Impegno, Pina Picierno e Rosaria Capacchione, ex giornalista e autrice di diversi libri sulla camorra.

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