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Boschi: i presidenti delle Regioni nel nuovo Senato con un ruolo di…

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AUDIZIONE SUL DDL RIFORME

Boschi: i presidenti delle Regioni nel nuovo Senato con un ruolo di coordinamento vero

La scelta di poter prevedere «in modo più stringente» la presenza dei presidenti delle Regioni «potrà essere affrontata quando ci occuperemo della legge elettorale» del nuovo Senato, ma la «loro presenza non è esclusa, anzi non può essere che auspicata nelle intenzioni del governo, perché possono rappresentare un ruolo di coordinamento vero, più da un punto di vista politico che di assetto costituzionale», tra Stato e enti territoriali. È quanto sottolinea il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi nel corso dell’audizione, sul ddl riforme, alla Bicamerale Regioni. «È prematuro che in questa fase il governo presenti proprie idee e proposte» sulla legge elettorale per il nuovo Senato, e questa «potrebbe essere di iniziativa parlamentare, vedremo dopo l’approvazione delle riforme», spiega Boschi, rimarcando la necessità dell’armonizzazione con le leggi regionali. «Sarà un lavoro complesso, anche da un punto di vista giuridico ma di certo affrontabile e realizzabile», conclude il ministro.

Stato-Regioni superata da nuovo Senato
Il ruolo della conferenza Stato-Regioni sarà svolto dal nuovo Senato, ma «potrà continuare a dare un contributo per gli atti amministrativi». Così sempre Boschi, nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali, con particolare riguardo al «sistema delle conferenze». «Il superamento della conferenza Stato-Regioni - ha spiegato il ministro - è necessitato dal nuovo ruolo che andrà ad esercitare il Senato» al quale è stata assegnata «in modo esplicito la funzione di raccordo tra Stato e enti costituivi dello Stato e ciò rappresenta un punto di riferimento imprescindibile anche per gli altri organismi che questa funzione già la esercitano: sarà il Senato in futuro a dover esercitare questa funzione in modo direi esclusivo».

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