Italia

Checco Zalone record, con il posto fisso supera i 52 milioni di incassi

  • Abbonati
  • Accedi
quo vado? fa meglio di sole a catinelle

Checco Zalone record, con il posto fisso supera i 52 milioni di incassi

Una scena del film “Quo vado” (Ansa)
Una scena del film “Quo vado” (Ansa)

In quattro film girati dal 2009 ad oggi ha preso di mira i principali temi dell’Italia contemporanea, da quando è passato dal cabaret al cinema Checco Zalone ha fedelmente preso nota degli argomenti che più appassionano i media o quelli che si impongono all’attenzione di tutti.

Nel suo primo Cado dalle nubi Zalone ha iniziato da ciò che conosceva meglio: l’emigrazione sud-nord, la voglia di entrare nello show business, la trafila dei talent; in mezzo alla solita storia d’amore infila pregiudizi veri e presunti verso gli omosessuali. In Che bella giornata si occupa ancora di discriminazione: immigrazione, integrazione, mondo arabo e islamico, italiani impreparati e aspiranti terroristi che sognano attentati ai monumenti simbolo. In Sole a catinelle, forse la sceneggiatura più riuscita, mischia bene crisi della finanza e dell’economia reale, smarrimento della partita Iva, berlusconismo, antiberlusconismo, cliché di destra e sinistra in cui l’Italia degli ultimi anni non ha mai smentito di rivedersi. È però con l’ultimo Quo vado? chepure si regge soprattutto sul suo talento comico e meno sulla scrittura che Luca Medici sbaraglia se stesso e si toglie l’ultima preoccupazione,superare gli incassi di Sole a catinelle del 2013. C’è riuscito, si apprende oggi: Quo vado?, nelle sale dal primo al 12 gennaio, raggiunge oggi 52.166.450 euro (7.347.131 presenze in sala), è il maggiore incasso per un film italiano di tutti i tempi e supera il precedente Sole a catinelle che due anni fa si è fermato a 51.948.550 euro.

Non si vuole stabilire qui quale dei quattro film faccia più ridere né fare complicati e poco utili calcoli di copia per sala, il risultato oggi è uno: al netto della fama che sette anni fa non aveva e dell’attesa di cui questo ultimo film ha goduto più dei precedenti, Zalone stravince con la satira del posto fisso, le campagne anti-spreco e anti-corruzione nel settore pubblico, il bacio alla scrivania, la sublimazione della tredicesima, la paura della disoccupazione, i cervelli in fuga, e l’impegno a ritardare il più possibile l’ingresso di un trentottenne italiano nell’età adulta.

© Riproduzione riservata