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Latorre può restare in Italia fino ad aprile

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Latorre può restare in Italia fino ad aprile

L’arbitrato internazionale sul caso dei due marò ha già prodotto un primo risultato, almeno per Massimiliano Latorre, ancora prima di iniziare. Il fuciliere ha ottenuto ieri una nuova proroga del permesso di restare in Italia. Sarebbe dovuto tornare in India venerdì, alla scadenza della licenza semestrale che gli era stata concessa per riprendersi dall’intervento al cuore seguito all’ictus che lo aveva colpito a fine agosto del 2014. Qualche giorno dopo, la Corte suprema indiana gli aveva consentito di tornare in Italia per quattro mesi, per poi prorogare ancora in seguito la licenza.

Nell’udienza in calendario ieri, la Corte Suprema indiana ha affrontato appunto la questione della scadenza di questa licenza, senza entrare nel merito delle condizioni di salute di Latorre. Il dibattito si è esaurito sull’esame dei tempi dell’arbitrato internazionale, richiesto dal Governo italiano e accettato da New Delhi, presso la Corte permanente dell’Aja, sulla giurisdizione sull’incidente nel quale rimasero uccisi, quasi quattro anni fa, due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala.

La prima riunione preliminare della Corte dell’Aja, secondo l’Ansa, si terrà la settimana prossima, il 18 gennaio. Si tratterebbe di una riunione procedurale, per definire alcune regole provvisorie. Non vi saranno quindi per il momento decisioni su questioni come la richiesta presentata da Roma affinché anche l’altro fuciliere, Salvatore Girone, possa tornare in Italia in attesa degli sviluppi del contenzioso arbitrale. Girone attualmente è trattenuto in regime di libertà condizionata nell’ambasciata d’Italia a New Delhi.

Nell’udienza di ieri, il legale di Latorre, Sole Sorabjee, ha sottoposto ai tre giudici della seconda sezione della Corte suprema indiana una richiesta di rinvio del rientro di Latorre «per tutto il tempo del procedimento in esame all’Aja», si stima da uno a due anni. Ancora prima che si sviluppasse una discussione, il rappresentante del Governo indiano, Pinki Anand, ha informato il tribunale che New Delhi ha bisogno di più tempo per studiare le implicazioni dell’arbitrato.

Il presidente della sezione ha pertanto chiesto al rappresentante del Governo di depositare una documentazione scritta sulla posizione indiana entro il 13 aprile, quando è fissata la prossima udienza. La Corte ha poi esteso della licenza di Latorre fino al 30 aprile, «considerando il fatto che il Governo indiano non ha obiezioni al riguardo». Il presidente della sezione ha fatto sapere che l’ambasciatore italiano in India dovrà firmare un documento nel quale assicura che il marò tornerà a Nuova Delhi entro il termine stabilito.

La proroga di tre mesi non può soddisfare il Governo italiano. In una nota, la Farnesina ha sottolineato che «il Tribunale internazionale per il diritto del mare (ad agosto, ndr)aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni». Di conseguenza, Roma ritiene «preclusa ogni decisione da parte della Corte suprema indiana relativamente al fuciliere Latorre, e che pertanto possa restare in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale internazionale avviato dal Governo il 26 giugno 2015». Insomma, Roma sembra decisa a pretendere che Latorre resti in Italia fino alla chiusura dell’arbitrato.

Secondo Angela Del Vecchio, docente di diritto internazionale all’università Luiss Guido Carli, la Corte suprema indiana «ha deciso di congelare la situazione», rispettando le decisioni dell’Itlos. «È stata una scelta giusta. Probabilmente - ha aggiunto all’agenzia di stampa Agi - a fine aprile ci sarà un altro rinvio».

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