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Bankitalia: «Nel 2016 Pil in crescita del 1,5% ma aumentano i…

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bollettino economico

Bankitalia: «Nel 2016 Pil in crescita del 1,5% ma aumentano i rischi»

La ripresa c’è e «prosegue gradualmente» ma non mancano «rischi significativi» per la crescita dell'economia. Tra cui «sono molto rilevanti quelli associati al contesto internazionale, tornati in evidenza nelle ultime settimane». Lo sostiene la Banca d'Italia nel bollettino economico, secondo cui «il rallentamento in Cina e nelle economie emergenti potrebbe rivelarsi piu' marcato e duraturo rispetto alle ipotesi. Le tensioni di carattere geopolitico, dovute soprattutto all'instabilita' della situazione in Medio Oriente e acuitesi con i recenti episodi terroristici, potrebbero ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese».

Intanto Via Nazionale conferma le stime di ottobre e valuta una crescita del Pil a 0,8% nel 2015 (0,7% sulla base dei conti trimestrali) con un'accelerazione all'1,5% nel 2016 e nel 2017. Nel bollettino economico, si chiarisce che la «ripresa prosegue gradualmente». Nel quarto trimestre il Pil dovrebbe essere aumentato in misura analoga a quella del terzo (quando era cresciuto dello 0,2%). Alla spinta delle esportazioni, che dopo quattro anni di traino risentono della debolezza dei mercati extraeuropei, si sta sostituendo quella della domanda interna. Via Nazionale prevede che la ripresa «acquisti vigore» nel 2016 con un aumento del Pil dell'1,5%. L'anno successivo la crescita proseguirebbe «con intensità simile». Le previsioni sono in linea con quelle di luglio ma cambia il contributo dei diversi fattori: meno spinta dall'export e piu' dall'interno. C'e' anche il contributo delle misure espansive della Legge di Stabilità. I rischi per la crescita «sono però orientati prevalentemente al ribasso» osserva la Banca d'Italia e la causa e' il quadro internazionale: rallentamento della Cina e tensioni geopolitiche che potrebbero ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese.

Inflazione 2016 debole a 0,3%, nel 2017 sale a 1,2%
L'inflazione quest’anno resterà molto bassa, per risalire poi oltre l'1% nel 2017. I prezzi al consumo, misurati dall'indice armonizzato Ipca, dovrebbero salire «molto gradualmente, dallo 0,1% del 2015 allo 0,3% quest'anno e all'1,2% nel prossimo» sottolinea Via Nazionale. Al netto delle componenti piu' volatili, i prezzi cresceranno «dello 0,7% nel 2016 e dello 0,9% nel 2017». «Alla modesta dinamica dell'inflazione - spiega Via Nazionale - contribuisce anche la contenuta crescita dei salari nominali, che riflette gli esiti dei contratti rinnovati e di quelli che saranno siglati nel corso del biennio, per i quali si ipotizzano aumenti in linea con le previsioni di inflazione al netto di quella attribuibile ai beni energetici importati». I margini di profitto del settore privato «tornerebbero a crescere, in media di circa l’1% l'anno, beneficiando dell'accelerazione ciclica e delle ridotte pressioni competitive dall'estero».

Misure governo e Bce sostengono ripresa 2016-2017
Le politiche espansive delle misure straordinarie della Bce e quelle del governo italiano sosterranno «in larga misura» nel biennio 2016-207 la ripresa del Pil, spingendo la domanda interna e dell'area euro e compensando così il calo dell'export per la frenata degli emergenti. La Banca d'Italia nel suo bollettino economico spiega così come le stime sul Pil, pur restando “complessivamente in linea” rispetto a luglio (+0,8% nel 2015 e a 1,5% nel 2016 e 2017), si siano modificate nel contributo dei diversi fattori. In particolare l'acquisto dei titoli della Bce contribuirebbe per circa 1,5 punti percentuali e la politica di bilancio per circa 0,4 punti. Gli effetti positivi degli sgravi alle famiglie e degli interventi a favore delle imprese (decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato, riduzione Ires e Irap, incentivi agli investimenti in beni strumentali) verrebbero solo in parte compensati dall'impatto delle misure di copertura finanziaria. La flessione del prezzo del petrolio contribuirebbe per circa 0,8 punti percentuali nel biennio 2016-17.

Petrolio: Bankitalia stima barile sotto 40 dollari in media nel 2016
Il prezzo del greggio (Brent) secondo le stime della Banca d'Italia restera' sotto i 40 dollari al barile nella media del 2016 per risalire a 46 dollari nel 2017. Lo scorso anno il prezzo è risultato in media di 53 dollari al barile. La flessione del prezzo del petrolio osservata a partire dal 2014 «contribuirebbe positivamente all'aumento del prodotto per circa 0,8 punti percentuali nel biennio 2016-17».

Aumento occupati fissi dovuta a sgravi e Jobs act
L'occupazione in Italia nel prossimo bienno «dovrebbe registrare un aumento ad un tasso medio annuo dello 0,9% per effetto delle migliori prospettive di domanda e, in parte, delle misure di riduzione del costo del lavoro introdotte dal Governo» chiarisce Palazzo Koch. Via Nazionale stima che i provvedimenti di sgravio contributivo sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato possano generare nuova occupazione per circa 0,3 punti percentuali nel triennio di previsione. La disoccupazione, secondo la stima di via Nazionale scenderebbe sotto l'11 per cento nel 2017. Nei mesi autunnali la dinamica dell'occupazione ha ristagnato, ma le aspettative delle imprese sul quadro occupazionale restano improntate a un cauto ottimismo.

Bankitalia: ripartono prestiti a famiglie e imprese
Ripartono i prestiti alle imprese anche se con un andamento differenziato fra settori di attività e per classe dimensionale. Nei tre mesi terminati a novembre la crescita del credito al settore privato non finanziario è aumentata all'1,5 per cento (al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno). Secondo Bankitalia, «per la prima volta dalla fine del 2011 la variazione congiunturale dei prestiti alle imprese si e' portata su livelli significativamente positivi (1,5 per cento). Hanno accelerato anche i prestiti alle famiglie; la dinamica dei mutui per l'acquisto di abitazioni è tornata positiva dall'estate, sospinta dal basso livello dei tassi di interesse».L'istituto di Via Nazionale evidenzia che «l'andamento ancora fortemente negativo dei prestiti nel settore delle costruzioni rifletterebbe da un lato le perduranti difficolta' in cui versa il settore stesso, dall'altro politiche di offerta ancora molto prudenti da parte degli intermediari».

Consumi ancora in aumento, quest'anno a +1,6%
I consumi delle famiglie continuano a crescere, «grazie alla ripresa del reddito disponibile reale, che beneficerebbe del miglioramento del mercato del lavoro e delle misure di stimolo disposte dal governo». Secondo le stime della Banca d’Italia i consumi, dal +0,9% del 2015, aumenteranno dell'1,6% quest'anno e dell'1,4% il prossimo.
«Il sostegno ai redditi medio-bassi - spiega Palazzo Koch - insieme agli sgravi sulla tassazione immobiliare, fornirebbe un impulso al Pil di circa 0,6 punti percentuali nel prossimo biennio. Al rafforzamento della spesa delle famiglie contribuirebbero i bassi tassi d'interesse». La spesa in beni durevoli continuera' a salire, «seppure a ritmi piu' contenuti di quelli osservati nel corso del 2015. Il tasso di risparmio delle famiglie si assesterebbe intorno al 10%» nel 2016-2017.

Nel 2015 acquista 73 mld titoli italiani per Qe della Bce
La Banca d'Italia ha acquistato da marzo a dicembre scorso circa 73 miliardi di euro di titoli pubblici italiani con vita residua attorno ai nove anni. Il Bollettino economico sottolinea che sono proseguiti anche gli acquisti degli investitori esteri, «che hanno continuato a manifestare un forte interesse per i titoli italiani come nel 2014». E' invece diminuita la consistenza di titoli detenuta dalle famiglie, che hanno progressivamente riequilibrato i portafogli in favore del risparmio gestito. Quest'ultimo, in un confronto internazionale, rimane tuttavia relativamente sotto rappresentato nei portafogli delle famiglie italiane, soprattutto per quanto riguarda i fondi comuni di investimento nota la Banca d'Italia.

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