Italia

Renzi: «Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita…

  • Abbonati
  • Accedi
le tensioni CON bruxelles

Renzi: «Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita rispetto»

Juncker attacca, Renzi replica a muso duro: «Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita rispetto». In un’intervista al Tg5 delle 20 anticipata su twitter da Clemente Mimun, il premier risponde al presidente della Commissione Ue, che oggi ha rivendicato la paternità dell’adozione di nuove linee guida per una maggiore flessibilità di bilancio usando parole forti: «Il merito è mio, non di Renzi». Ora il presidente del Consiglio insiste: è vero che la flessibilità in Europa l’ha introdotta Bruxelles ma, sostiene, è arrivata «solo dopo molte insistenze da parte dell’Italia».

Renzi: «Italia non più telecomandata da Bruxelles»
«La stagione in cui l’Italia poteva essere telecomandata da Bruxelles è finita», chiarisce il premier, spiegando che «rappresento non il mio partito ma l’intero Paese: è finito il tempo in cui l’Italia andava a Bruxelles con il cappello in mano». Renzi aggiunge: «Non abbiamo attaccato Bruxelles o la Commissione, ma non sono uno che si fa intimidire da dichiarazioni a effetto. Ho l’onore di guidare un grande Paese che dà un sacco di soldi all’Europa e chiede che siano spesi bene».

«Juncker eletto sulla base di accordo su flessibilità»
Juncker ha detto che è stata la Commissione a affermare la flessibilità? «Vero, verissimo», afferma Renzi, stavolta nella enews di stasera agli iscritti Pd. «Dopo il lavoro del semestre italiano la Commissione ha accolto il principio di flessibilità annuale pari al massimo all’1% di Pil. L’Italia sta dentro queste regole, avendo richiesto lo 0,8%. Noi continuiamo a rispettare le regole che devono valere per tutti. E sappiamo che il presidente Juncker è stato eletto sulla base di un accordo politico, che comprendeva flessibilità e investimenti. Noi non abbiamo cambiato idea». Anzi. Renzi rilancia: «L’Italia non ha bisogno di essere salvata da nessuno, men che mai delle istituzioni comunitarie. Che invece devono fare di più sulle partite vere: immigrazioni, politiche economiche, cultura e valori, innovazione».

«Non ci saranno ripercussioni sui conti»
Renzi si dice convinto che lo scontro tra Italia e Bruxelles «non avrà ripercussioni» sui conti pubblici del nostro Paese. «In Italia le cose vanno meglio - afferma -: vanno meglio dal punto di vista del lavoro e dell’occupazione, e dal punto di vista del debito che finalmente inizuia a scendere. E da questo punto di vista mi sento di dire che non ci saranno ripercussioni o tensioni». Non arretra di un passo, il presidente del Consiglio. «La battaglia sull’austerità alla fine la vinciamo», è quanto va ripetendo ai suoi interlocutori. Con un modello preciso in testa, Barack Obama, e la convinzione che «presto anche Hollande capirà, passerà con noi lasciando la Merkel». In questa ottica, avere più flessibilità significa «avere una politica economica che pensa un po’ di più a chi non ha un lavoro e un po’ meno all’austerity e alle regole ferree del budget».

Padoan: «Nessuna offesa, ma la flessibilità l’abbiamo introdotta noi»
Sullo scontro con Juncker era già intervenuto in mattinata il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «Il governo italiano non ha alcuna intenzione di offendere qualcuno, la Commissione e i suoi membri, al di là di quanto emerge i rapporti restano cordiali e costruttivi», ha precisato Padoan. Ricordando: «È evidente che è stata la Commissione europea a introdurre nella sua comunicazione la flessibilità ma ricordo che ci si è arrivati anche a seguito del dibattito sviluppato in sede di presidenza italiana dell’Ue». Per il ministro, «la flessibilità che l’Italia chiede alla Commissione è totalmente in linea con quanto quella comunicazione della Commissione prevede e noi riteniamo che l’Italia abbia tutti numeri per poterla applicare».

Mogherini: «Stupido creare divisioni all’interno dell’Ue»
Interpellata sulle tensioni in corso, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha osservato: «Pensando a quanto di difficile, faticoso e doloroso c’è nel mondo è stupido creare o alimentare divisioni al nostro interno. Gli europei hanno bisogno di essere uniti in questo momento per affrontare i conflitti, le guerre, i drammi dei rifugiati e il terrorismo. C’è tanto che possiamo fare soltanto se restiamo uniti». Oggi Mogherini ha incontrato a Roma, nella sede di Trastevere, Andrea Riccardi, Marco Impagliazzo e altri responsabili della Comunità di Sant’Egidio.

© Riproduzione riservata