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Berlusconi prende tempo, Renzi accelera

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Berlusconi prende tempo, Renzi accelera

  • –Barbara Fiammeri

roma

Cercasi sindaco «concreto e generoso, non come Pisapia». Silvio Berlusconi lancia la campagna elettorale per Milano ma il candidato del centrodestra ancora non c’è. Il nome arriverà d’intesa con Lega e FdI ma solo «dopo le primarie del centrosinistra» del 6 e 7 febbraio, anticipa il Cavaliere parlando a Baggio, davanti a uno dei 33 gazebo allestiti da Fi per l’iniziativa «Rialzati Milano». Berlusconi insomma prende tempo.Il timore maggiore è che alle primarie del centrosinistra possa prevalere Giuseppe Sala e non solo perché tutti i sondaggi lo accreditano come il candidato al momento con maggiori chance di vittoria. Per Fi l’ex commissario di Expo rappresenta una minaccia anche perché potrebbe attrarre su di sé le preferenze di una parte degli elettori berlusconiani, rendendo più macroscopico l’arretramento del partito del Cavaliere che nel 2011 deteneva ancora il primato dei consensi. Anche per questo Berlusconi ha deciso di muoversi in prima persona, perché «se questo vecchietto andasse in vacanza, Fi andrebbe sotto il 4%».

A Roma il copione non cambia. Renzi ha rotto gli indugi dando il via libera alla candidatura per le primarie di Roberto Giachetti. Una scelta che ha ulteriormente approfondito la frattura tra il partito del premier e la sinistra. L’ipotesi di una lista civica unitaria lanciata dal Walter Tocci, senatore della minoranza Pd, al momento non ha raccolto consensi nel partito. «A Roma la Sinistra mette in campo la candidatura Fassina contro la crisi morale in cui ci ha portato mafia capitale. Il Pd ci risponde al solito con la spocchia di Orfini e con la renzizzazione della città attraverso Giachetti», attacca il leader di Sel Nichi Vendola.

Centrodestra e M5s per il momento preferiscono aspettare. L’unica certezza è che il partito di Grillo non candiderà uno dei suoi big, come già avvenuto a Milano e come si ripeterà anche a Napoli. Al blog di Grillo sono arrivati 233 curricula di romani pronti a candidarsi a primo cittadino della capitale.

Anche il centrodestra è ancora in alto mare. Berlusconi, come è noto, avrebbe voluto convergere sull’imprenditore Alfio Marchini che si candida con una sua lista e che per il momento è sostenuto da l’ex Ncd Andrea Augello. Il veto su Marchini imposto da FdI ha però fatto saltare l’intesa e finora non è stata trovata una candidatura alternativa. Anche l’ipotesi Bertolaso pare più una suggestione che una reale candidatura anche perché l’ex capo della Protezione civile non ha ancora risolto tutte le sue vicende giudiziarie. In mancanza di alternative, alla fine potrebbe spuntarla proprio Giorgia Meloni, la leader di Fdi che a Roma i sondaggi danno attorno al 25%.

Non meno complessa è la partita per Napoli. L’autocandidatura di Antonio Bassolino alle primarie del centrosinistra del 6 marzo non è stata ancora digerita dal Pd che sta cercando uno sfidante adeguato. Il nome più gettonato al momento è quello del presidente dell’Ice Riccardo Monti sostenuto anche dal sottosegretario e fedelissimo del premier Luca Lotti. Berlusconi invece ha confermato la candidatura dell’imprenditore Gianni Lettieri anche perché finanziariamente autonomo nel sostenere la campagna elettorale. Resta ancora aperta la scelta dei candidati del centrodestra per Torino e Bologna chiamati a sfidare i sindaci uscenti, ovvero Piero Fassino e Virginio Merola. A Torino però i sondaggi danno come più probabile il ballottaggio tra Fassino e la candidata dei 5 stelle Chiara Appendino. Lo stesso potrebbe avvenire a Bologna dove Lega e Fi non hanno ancora un candidato unitario mentre i grillini puntano sull’exploit al secondo turno di Max Bugani.

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