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Nelle Marche il museo dei bozzetti cinematografici

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pezzi unici

Nelle Marche il museo dei bozzetti cinematografici

Il giubbotto di Troppo forte insieme al flipper e alla moto usata nel film da Carlo Verdone sono tra gli ultimi oggetti entrati a far parte dell’esclusiva collezione museale di bozzetti cinematografici di Montecosaro, in provincia di Macerata. In un’altra stanza è presente il gommone con cui Giancarlo Giannini - che la scorsa estate ha visitato Palazzo Marinozzi, sede dell'esposizione - e Mariangela Melato recitarono nel film Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto.

Ma il valore aggiunto della perla di Montecosaro - uno dei borghi più belli d’Italia - è essere l'unico museo al mondo che raccoglie numerosi e preziosi bozzetti originali - dei veri e propri dipinti a mano - dai quali fino agli anni ’70 venivano tratte le locandine e i manifesti dei film. Si chiama Museo del cinema a pennello (www.cinemaapennello.it) ed è stato ideato tanti anni fa, e curato in circa venti anni di accurate ricerche, da Paolo Marinozzi, organizzatore di eventi. L’inaugurazione ufficiale è avvenuta nel giugno del 2011 con Claudia Cardinale.

Tra le centinaia di bozzetti originali - che non è possibile esporre contemporanemente e a cui sono dedicate esposizioni tematiche - figurano quelli di film indimenticabili del livello di Ombre rosse; Fronte del porto; Ben Hur; Don Camillo; L'armata Brancaleone; I soliti ignoti; I vitelloni; La grande guerra, Poveri ma belli, Psyco, Colazione da Tiffany, C'era una volta il West e Profondo rosso. Tutti sono raccolti in un libro-catalogo con oltre trecento pagine a colori, stampate su carta di pregio, con le riproduzioni delle centinaia di bozzetti originali in esposizione al Museo.

L’introduzione del libro di Claudia Cardinale
“Dico subito che questo invito a partecipare alla inaugurazione di un evento dedicato al cinema mi ha, in un certo senso, sorpreso per un paio di motivi. Il primo riguarda l'argomento che, per una volta, non prevede la solita premiazione ad una prima di un festival, ma una intera storia cinematografica attraverso i cartelloni pubblicitari che anticipavano per le strade la proiezione del film nelle sale.
La seconda sorpresa è dovuta al fatto che questa iniziativa, particolarmente significativa, anziché in città predisposte come Roma, Venezia o Cannes, avvenga in un minuscolo centro marchigiano.
Se debbo essere sincera, un'ulteriore curiosità mi ha stimolato la fantasia: la possibilità di ammirare personalmente le opere grafiche che riguardano la mia carriera, primo tra tutti il bozzetto di “C'era una volta il West”, film al quale sono particolarmente affezionata.
Probabilmente noi attrici dovremmo essere più riconoscenti verso questi pittori che, con la loro arte creativa, hanno saputo illustrare volti e storie rimaste per sempre nella memoria popolare. Anche se ho avuto di recente l'impressione che, negli ultimi tempi, ci sia una maggiore attenzione a questa che, secondo me, è una importante corrente figurativa del Novecento, sinora recepita da soli esperti e pochi collezionisti.
Noto con piacere che, negli ultimi tempi, una più alta considerazione sta progressivamente maturando, oltre che negli appassionati di cinema, anche nell'opinione pubblica.
Attenzione rivolta sia verso i già rarissimi manifesti che per i bozzetti dipinti, pezzi unici e originali, vere e proprie opere d'arte. Proprio come queste che si trovano esposte al Palazzo Marinozzi di Montecosaro dove esiste, che io sappia, il primo museo del genere in Italia e forse al mondo”.

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