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Caso Quarto, Capuozzo: «Informai subito Fico del mio…

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Caso Quarto, Capuozzo: «Informai subito Fico del mio interrogatorio. Non ebbi esplicite minacce»

«Ho informato immediatamente dopo l’onorevole Fico del mio interrogatorio e del contenuto di tale interrogatorio». La sindaca di Quarto Rosa Capuozzo, “sfiduciata” dai vertici del M5S dopo le polemiche per l’inchiesta sui presunti condizionamenti della camorra alle amministrative nel Comune del napoletano, ha risposto così a una domanda del pm Henry Woodcock sulla circostanza se abbia informato il direttorio del Movimento Cinque Stelle del suo interrogatorio sulle presunte minacce da parte del consigliere comunale Giovanni De Robbio (poi espulso dal M5S) avvenuto il 24 novembre scorso. Ma nel suo ultimo interrogatorio, il 14 gennaio, ha sottolineato però: «De Robbio non mi fece esplicite minacce».

Il verbale dell’interrogatorio reso a gennaio
Fico ha sempre sostenuto che la sindaca non gli parlò mai esplicitamente di ricatti o minacce e che gli riferì esclusivamente quanto stava emergendo sulla figura di De Robbio per averlo appreso quando fu convocata in procura. Qui - come rivela il verbale dell’interrogatorio reso dalla sindaca, in qualità di teste, il 12 gennaio scorso - la Capuozzo ha sostenuto che percepì la natura illecita delle pressioni esercitate da De Robbio soltanto durante il terzo incontro con quest’ultimo, che faceva riferimento ai presunti abusi edilizi eseguiti nell’abitazione dove vive con il marito. A tale proposito ha detto al pm che era intenzionata a registrare le conversazioni con De Robbio facendosi regalare da un parente una penna in grado di videoregistrare. «In quel momento - ha affermato - ero determinata a denunciare». Il terzo episodio al quale si riferisce la Capuozzo avvenne in Consiglio comunale, dove ebbe un colloquio con De Robbio e che risale, spiega il sindaco, al 22 o al 23 novembre, prima cioè di essere interrogata in Procura.

Capuozzo a pm: De Robbio non fece esplicite minacce
Nel suo ultimo interrogatorio, il 14 gennaio, davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e al pm della Dda Henry John Woodcock Capuozzo ha sottolineato però che «De Robbio non mi fece esplicite minacce». E ha spiegato: «In tal senso ho affermato che non mi sentii minacciata. Certamente, peraltro,capii che egli intendeva utilizzare la circostanza dell'essere il mio immobile abusivo, secondo quanto lasciava intendere, come strumento di pressione nei miei confronti o, per meglio dire,come mezzo per indebolirmi e potermi indurre a condividere le mie decisioni».

Il messaggio al vicesindaco: «De Robbio di un’aggressività disarmante»
Il 17 novembre, Capuozzo scriveva via whastapp al vicesindaco Andrea Perotti: «De Robbio è stato di un’aggressività disarmante». Era il giorno successivo alla visita che il consigliere comunale, autore del presunto ricatto nei suoi confronti, le fece in casa mostrandole la foto aerea che documentava i presunti abusi edilizi.

Il M5S: «Nulla di nuovo dalle dichiarazioni di Capuozzo»
I parlamentari del M5S replicano tenendo il punto. «Quanto emerge nei verbali delle dichiarazioni rese da Rosa Capuozzo conferma - spiegano in una nota - che il Movimento 5 Stelle non sia mai stato portato a conoscenza della natura ricattatoria delle “pressioni” del consigliere De Robbio». «Del resto - si sottolinea - la stessa sindaca di Quarto pare accennare i primi riscontri sulle presunte minacce subite ai pm solo negli ultimi interrogatori della scorsa settimana. Il Movimento è giunto a conoscenza delle attenzioni della procura di Napoli sul consigliere De Robbio il giorno 1° dicembre dalla stessa Rosa Capuozzo, come del resto lei afferma e come già dichiarato da alcuni portavoce». In quell’occasione «immediatamente sono stati presi i relativi provvedimenti per allontanare il consigliere De Robbio dal Movimento».

La sindaca: «M5S scappato davanti a lotta al malaffare»
Oggi la sindaca ha attaccato frontalmente il Movimento dalla sua pagina Facebook: «È inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca. Il M5s ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo Sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca. Non si governano così i Comuni e i territori difficili, non si abbandonano così migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel movimento».

Domani audizione in commissione Antimafia
Domani la sindaca sarà ascoltata dalla commissione parlamentare Antimafia, in un momento di massima tensione tra Pd e Movimento Cinque Stelle. Dai dem anche oggi si moltiplicano gli attacchi al direttorio M5S. Ad alzare lo scontro tra i dem e i pentastellati sono proprio le ricostruzioni di alcuni esponenti locali del Movimento come l’ex capogruppo in consiglio comunale Alessandro Nicolais, che confermerebbero quanto detto dalla Capuozzo ai pm e cioè che Roberto Fico e Luigi Di Maio fossero a conoscenza di quanto stava avvenendo nel Comune partenopeo. Dichiarazioni poi corrette dallo stesso Nicolais, che in un post su Facebook ha chiarito che i vertici M5s non sapevano nulla delle minacce ricevute dalla Capuozzo. Una precisazione che ha consentito ai parlamentari a Cinque Stelle di scagliarsi ancora contro «la campagna diffamatoria in atto».

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