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Bce: la richiesta di informazioni su crediti è pratica standard

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le tensioni sulle banche

Bce: la richiesta di informazioni su crediti è pratica standard

La richiesta di informazioni aggiuntive sui crediti deteriorati (Npl) avanzata alle banche italiane dall'unità di vigilanza della Bce (Ssm) «è una pratica di supervisione standard» e ha riguardato anche diverse altre banche della zona euro. È quanto afferma un portavoce Bce dopo le richieste in tal senso ad alcuni istituti italiani, da ieri sotto forti vendite in Borsa.

«La vigilanza della Bce - spiega il portavoce - ha detto che guarderà al comparto dei Npl (crediti deteriorati) come a un’area sulla quale porre l’accento nel 2016. Per questo un gruppo di lavoro sta chiedendo delle informazioni aggiuntive a diverse banche dell'area euro, guardando agli aspetti tecnici dei Npl». «Questa - aggiunge - è una pratica standard della vigilanza. L’esperienza della gestione dei Npl nei 19 paesi da parte del meccanismo unico di vigilanza (Ssm) fa sì che possiamo beneficiare di alcune delle buone prassi».

Sabatini (Abi), richiesta su crediti è ordinaria
Anche l’associazione bancaria italiana interviene sull’indagine della Bce. «La richiesta - chiarisce Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi - rivolta a un campione di banche europee, tra cui anche alcune banche italiane, rientra nelle attività preliminari di tale Task Force e si tratta di un esercizio ordinario di raccolta di informazioni (stock taking) su cui basare i lavori successivi e dunque non di una azione di vigilanza mirata all'adozione di misure specifiche nei confronti di alcune banche».

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