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Quarto, sindaco Capuozzo: già da luglio chiesi espulsione di De…

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in commissione antimafia

Quarto, sindaco Capuozzo: già da luglio chiesi espulsione di De Robbio

«Io non mi sentivo minacciata dal De Robbio, mi sembrava un guascone, esibizionista, cercava di prevaricare, questo sì. Per me era gravissimo che mi si volesse fare incontrare degli imprenditori per lo stadio, ed ho chiesto l'espulsione ma questo non è avvenuto e questo avveniva già in luglio». Così il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo in commissione Antimafia. «Per il direttorio non c’erano motivazioni per l'espulsione» ha aggiunto. In novembre il sindaco ha detto di aver richiesto nuovamente l'espulsione «vengo ascoltata ma non viene fatta».

Nessun assessore legato al territorio
L’amministrazione di Quarto dopo le elezioni «inizia il 26 giugno ma già dal 27 giugno comincia la questione stadio» aggiunge il sindaco di Quarto. E le primissime pressioni del consigliere del M5s Giuseppe De Robbio «mi portano a una prima decisione. E cioè De Robbio non diventa presidente del consiglio comunale di Quarto», racconta Capuozzo. E aggiunge a proposito degli assessori: «La mia linea era nessun assessore legato con il territorio». E «quando dico persone lontane dal territorio, voglio dire che ho cercato di evitare che controllore e controllato si conoscessero in un territorio così piccolo, in cui tutti si conoscono» ha spiegato il sindaco facendo intendere che questo è stato uno dei motivi di scontro con l'ex consigliere Giuseppe De Robbio ma anche con l'ex candidato sindaco M5S Francesco Romano.

Su questione casa all’inizio mi sentivo tranquilla
Sulla questione della casa , il sindaco di Quarto ha chiarito: «io sono tranquilla. non ci sono nè i termini della minaccia nè la possibilità di denunciarlo». Il sindaco ha parlato delle pressioni che De Robbio le faceva a proposito della casa parzialmente abusiva. Capuozzo spiega di aver portato la questione all'attenzione dei Carabinieri. E aggiunge che «una terza volta» ha avuto «la percezione di poterlo denunciare, quando De Robbio mi chiede di fare un falso. Ma lo dice in modo veloce e poco chiaro. Mi dice che un tecnico, che si chiama Opera, potrebbe dichiarare che ha dichiarato il falso» in relazione alla mia casa. «Io gli rispondo che non ho bisogno di nessun aiuto. Lo invito però sopra per capire bene. Io volevo capire perchè per me in quel caso lui era denunciabile. Ma lui non è venuto» sopra in ufficio. «Siamo già a novembre», dice Capuozzo.

Capuozzo: ho chiesto 3 volte espulsione De Robbio a Fico
«A luglio ci fu una prima discussione, alla quale partecipò anche Roberto Fico, in cui sentivo che De Robbio avesse abbandonato non solo la linea dei cinque stelle ma anche quella istituzionale. In quel caso c’é stata la prima richiesta di espulsione» afferma Rosa Capuozzo davanti alla commissione Antimafia. Il sindaco aggiunge che in un secondo caso, «agli inizi di novembre a Roberto (Fico,ndr ) dissi i vari episodi e della foto che mi era stata mostrata da Giovanni De Robbio (della casa, ndr) e anche in quel caso gli dissi che doveva essere espulso. Vengo ascoltata, ma in realtà l’espulsione non parte mai. L'espulsione viene nuovamente chiesta quando faccio il primo interrogatorio con Woodcock. A quel punto quello che mi sembrava un personaggio fuori dalle righe mi si rivelò per quello che era. Dalla richiesta all'espulsione passano 14 giorni, e viene motivata sulla questione dello stadio, che era una cosa vecchia, di luglio».

Ho rischiato aprendo lo stadio
«Solo al momento delle intercettazioni ho capito tutto. Ho rischiato, aprendo lo stadio da sola. Non ho capito che dietro le pressioni degli imprenditori privati ci fosse tutto questo». spiega Rosa Capuozzo. «Io allora dissi: domani mi dimetto, non voglio lavorare con una persona del genere. A quel punto - prosegue - arrivò l'espulsione di Giovannni De Robbio».

Bindi al sindaco: era minacciata o no?
«Lei sindaco ha detto sono tranquilla, non mi sentivo minacciata da Del Robbio. Lo consideravo un guascone, un provocatore» ha ricordato la presidente Bindi citando questo passaggio nelle dichiarazioni rese dalla sindaca di Quarto. E poi chiede: «erano minacce o non erano minacce?». De Robbio, replica Capuozzo, «aveva i requisiti tipici che richiede il M5s, è stato portato da Romano, ha fatto l'attivista per un anno e» prima delle vicende in oggetto «non ha creato alcun tipo di problema perche' tra l'altro è anche una persona molto affabile».

M5S: Bindi, lotta a mafia non sia lotta politica
«Le vicende verificatesi a Quarto sono molto significative e perciò di interesse delle istituzioni e dell'opinione pubblica - ha sottolineato la presidente della Commissione Bindi aprendo l’audizione - non diversamente da quanto avviene in altre zone d'Italia. E' doveroso ricordare che quella di oggi deve essere occasione di conoscenza senza escludere che il metodo di lavoro possa allargarsi a molte altre situazioni che riteniamo importante indagare. La lotta alla mafia - ha chiarito Bindi - non sia considerata come mezzo di lotta politica o partitica, strumentalizzabile secondo le contingenza. Spero che quelle stagioni appartengano ormai al passato». Bindi ha chiarito che l'audizione rientra nei compiti della commissione anche sul rapporto tra mafia e politica tanto piu' che Quarto era stato sciolto nel 2012 e affidato alla Commissione straordinaria in quanto erano stati accertati condizionamenti da parte della criminalità. Al termine della gestione commissariale c'è stata la consultazione elettorale in cui molte liste sono state escluse per irregolarità formali. «Nella scorsa riunione nell'ufficio di presidenza su richiesta dei rappresentanti di tutte le forze politiche si è convenuto sull'opportunità di convocare il sindaco Capuozzo che ringrazio per la sua disponibilità. Il sindaco allo stato non risulta indagata bensì persona offesa di uno dei reati contestati a De Robbio per tentata estorsione aggravata e continuata» ha concluso Bindi che ha rivolto un ringraziamento agli uffici della procura della Repubblica di Napoli.

Mirabelli (Pd), chiede audizione Fico in Antimafia
«Perchè è stata espulsa dal Movimento Cinque Stelle? Francamente è una delle cose che si capisce di meno» ha detto il senatore Pd Franco Mirabelli, capogruppo del partito in Commissione Antimafia, ponendo una serie di domande anche a nome del suo gruppo al sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, in audizione in Antimafia. Mirabelli ha chiesto l'audizione di Roberto Fico, del direttorio dei Cinque Stelle.

Fava a Capuozzo: in sms a suo marito parlava di ricatto
«Lei il 9 novembre scrive a suo marito: poi ti dico come mi voleva ricattare De Robbio. Perché continua, anche col magistrato, a dire che non c’è stata nessuna pressione?». Lo chiede Claudio Fava, di Sinistra Italiana, in audizione davanti alla commissione antimafia.

Prestigiacomo, da Capuozzo qui versione edulcorata
«Chiediamo di chiarire meglio le motivazioni per cui non ha ritenuto subito di rivolgersi ai magistrati quando ha riferito di aver subito qualcosa più delle pressioni. Qui ha dato una versione un pò edulcorata, rispetto agli stralci letti sui giornali» ha incalzato il deputato di Forza Italia Stefania Prestigiacomo. «È poco credibile - ha detto il deputato di Fi al sindaco - ritenere che si chieda l’espulsione di un collega di partito solo perché chiede di avere maggiore peso politico nelle decisioni del sindaco. È poco credibile che abbia chiesto l'espulsione solo perche voleva essere coinvolto nella scelta degli assessori. È evidente che lo chiedeva perchè era accaduto dell'altro», ha proseguito Prestigiacomo chiedendo: «Cosa lei ha comunicato al Direttorio? Chi erano i presenti? Perche' non è stata ascoltata? Perchè non l'hanno protetta e supportata? E ancora: «Perchè è stata espulsa dal Movimento Cinque Stelle? Ci spieghi meglio questa vicenda che non abbiamo ben compresa» ha concluso.

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