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triennale di milano

Cultura, Franceschini: l’Italia ha fatto poco per i giovani, ora puntare sulla creatività

L'Italia ha fatto «uno straordinario lavoro per la tutela e per la valorizzazione del patrimonio che ci hanno lasciato i nostri padri», ma ha «investito poco sul presente», puntando in maniera insufficiente sui giovani. L'analisi del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, aggiunto a margine di un incontro di Italia Creativa a Milano, si accompagna all'annuncio di scelte molto diverse» per il futuro, a cominciare dai 114 milioni di euro fondi europei destinati all'industria culturale e creativa.

Carta Cultura «scelta a favore dei giovani»
Simbolo del nuovo corso anche la “Carta cultura” per i diciottenni, che «spinge il consumo culturale» di musica, teatri, cinema e libri: «Mi pare sia una scelta a favore dei giovani». Finora, ha osservato il ministro, «abbiamo dimenticato che anche il Colosseo è stato contemporaneo, così come la pittura di Michelangelo e la musica di Verdi e Puccini». L'Italia - ha spiegato - «è piena di talenti creativi di giovani e di grandi maestri e soprattutto questa creatività italiana può diventare un veicolo formidabile per la crescita».

Valore del settore culturale italiano pari al 2,9% del Pil
Lo studio Italia Creativa, realizzato da EY con il supporto delle associazioni di categoria del mondo della cultura con la Siae e il Mibact in primo piano, presentato oggi alla Triennale di Milano, stima il valore del settore culturale italiani in circa 47 miliardi di euro di valore economico, pari al 2,9% del Pil. Notevoli anche il numero degli occupati: quasi un milione di persone, il 41% under 40. La ricerca prende in considerazione gli undici settori più rappresentativi dell'industria della cultura e della creatività nel nostro Paese: architettura, arti visive e performative, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, radio, televisione e home entertainment, videogiochi. La fotografia è quella di un Paese con grandi potenzialità, ben note, nel settore della creatività, che però ancora ha margini di crescita, dato che, in relazione a Paesi vicini, come la Francia, i risultati italiani risultano ancora inferiori.

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