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Dossier Terra dei fuochi, 240 uomini e un appello al Governo

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Terra dei fuochi, 240 uomini e un appello al Governo

La notizia è di pochi giorni fa e forse avrebbe meritato miglior sorte comunicativa. Duecentoquaranta uomini delle forze dell'ordine e della polizia locale saranno appositamente formati per contrastare il fenomeno della combustione dei rifiuti nella cosiddetta “Terra dei fuochi”. E' questo l'impegno assunto il 13 gennaio dal viceprefetto Donato Cafagna, incaricato per il fenomeno dei roghi di rifiuti tossici in Campania. Il percorso di formazione avrà una durata di tre mesi. Al termine gli operatori prenderanno parte anche ad un laboratorio operativo.

Pochi giorni dopo quell'annuncio – del quale si attendono i dettagli operativi – e per la precisione il 16 gennaio, il premier Matteo Renzi ha incontrato Maurizio Patriciello, parroco della Terra dei Fuochi, che gli ha consegnato un lunghissimo documento, con le proposte a costo zero per tentare di riportare a normalità quanto prima quel pezzo di Italia. Nella missiva si legge, tra le altre cose, che «un tempo questa terra fu scelta come residenza di re. In tempi recenti, come luogo in cui scaricare rifiuti e sversare veleni. Tutto è ancora lì, nessun risanamento è stato avviato. Ancora prospera l'economia parassitaria e criminale nel settore ambientale.

Dalla casa reale oggi il panorama non è confortante. Ma questa è una terra bellissima, che non si è rassegnata né mai si rassegnerà alla condizione presente. Le istituzioni sono state a lungo distratte, insensibili, talvolta colluse. Una parte dell'economia ha operato senza scrupoli e senza alcun riguardo per la vita delle comunità, pur di sottrarsi ai costi di un corretto smaltimento dei rifiuti industriali. Nessuna pietà neppure per i bambini. Oggi lei è venuto nella residenza dei re a testimoniare l'impegno di questo governo per il recupero del nostro grande patrimonio storico-culturale.
Le chiediamo: può impegnarsi a tornare nella casa dei re per annunciare il pieno avvio del programma di risanamento e rilancio di questa terra, che aspetta solo di potersi offrire al mondo intero con le sue inimitabili bellezze? Anche questo è “Made in Italy” e che “Made in Italy”. “Qui sta nascendo una nuova Italia” hanno scritto i giovani di San Cipriano d'Aversa. Il Governo è con loro? ».
Non resta che attendere

r.galullo@ilsole24ore.com

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