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Renzi: benissimo Draghi. L’ok Ue alla bad bank non è decisivo

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Renzi: benissimo Draghi. L’ok Ue alla bad bank non è decisivo

«Benissimo le parole di Draghi, oggi è andata meglio, il punto vero è che in Italia ci sono troppe banche» esordisce cosi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi durante la registrazione della trasmissione a Porta a Porta riferendosi al recupero in Borsa dei titoli bancari. Riguardo a Draghi, il presidente della Bce oggi ha dichiarato che «non c'e' un problema per le banche italiane». E poi ha aggiunto che è molto difficile «aspettarsi qualcosa dai mercati perché sono volubili. Negli ultimi giorni si è scaricata su alcune banche italiane una serie di tensioni difficili da leggere. Stamattina, dopo l'incontro con il Governatore e il ministro dell'Economia e dopo le parole della delegata delle banche della commissione Ue, che ha detto che non ci sono ulteriori interventi richiesti, immaginavo che le cose andassero meglio» ha spiegato il premier.

Renzi, ok Ue a piano bad bank non decisivo
«Anche se si chiude questo fine settimana non è decisivo perché la bad bank grande bisognava farla prima delle regole» sul bail in introdotte a gennaio ha spiegato il premier sull'ok Ue al piano italiano sulla bad bank. Renzi aggiunge che ora, oltre ad un piano di piccole bad bank, Padoan «sta lavorando anche ad altri soluzioni» per semplificare i tempi nella procedura di smaltimento dei crediti.

Banche. Renzi: da premier, nel 2012 sarei intervenuto
Riferendosi poi agli anni in cui la Germania intervenne per mettere in sucurezza il proprio sistema bancario aggiunge: «Dal 2007 al 2013 i Governi hanno aiutato le banche, i Governi italiani hanno scelto di non fare niente» ha spiegato il premier aggiungendo: « Io sarei intervenuto come hanno fatto altri paesi, non è che la Merkel è meno intelligente di noi. Ma nonostante non si sia intervenuto le nostre banche sono più solide di quelle tedesche». Oggi Mario Monti ha detto che all'epoca non ce n'era bisogno. E sul bail-in puntualizza: «era un accordo già chiuso, non è che arrivi e mandi all'aria tutto. Quando siamo arrivati noi l'accordo era già chiuso».

Mps banca risanata
Renzi è tornato a parlare anche della banca senese Monte dei Paschi. Ha ribadito «Mps è una banca che ha attraversato vicissitudini pazzesche ma oggi è risanata e ha un bel brand. In questo processo che credo duri qualche mese dovrà trovare qualche partner perchè dovrà stare insieme ad altri» ha chiarito Renzi. «Di certo - ha aggiunto - il cambio con il sistema bancario tedesco non lo farei neanche morto».

Su popolari intervento che volevano Ciampi e Draghi
In Italia ci sono «troppe banche» e il decreto sulle popolari dell'anno scorso serve proprio a razionalizzare il sistema, nella stessa direzione indicata da Carlo Azeglio Ciampi e Mario Draghi, quando erano al Tesoro nel 1998.
«In passato - ha aggiunto - si è consentito di fare troppe banche, una volta la banchetta di paese aveva un senso - le banche di credito cooperativo vanno bene ma credo sia utile che siano solide e che stiano insieme - ma tante altre banche, in particolar modo le popolari, sono sempre state lasciate in una situazione in cui non contava chi metteva i soldi».

«Il nostro governo l'anno scorso - ha ricordato Renzi - ha fatto un decreto per dire: basta con questo giochino, si portano in Borsa. L'ultimo che tentò di fare questa operazione senza riuscrivi fu Ciampi, insieme a Draghi, quando era al Tesoro nel 1998. Non ci riuscirono perché mancarono i voti in Parlamento, noi li abbiamo vendicati».

Non sono attaccabrighe
Non manca bacchettata a Bruxelles. «Non sto litigando perché faccio le bizze con Juncker e i commissari europei, ma perché stiamo chiedendo che dopo anni che l'Italia andava in Europa a dire solo sì grazie, l'Italia non è che dice di no, ma fa domande e si fa sentire». «Non faccio le bizzette o le polemicucce perché sono un attaccabrighe, ma dico che per anni abbiamo sempre detto di sì, ma ora voglio dire sì a cose che funzionino per noi e per gli altri» ha aggiunto.

Nord Stream2? Ho solo alzato mano e chiesto se corretto
Il presidente del Consiglio sul raddoppio del gasdotto Nord Stream precisa di aver solamente chiesto «il rispetto delle regole» per tutti i partner Ue, citando in particolare olandesi e tedeschi. E spiega: «ho alzato la manina e ho chiesto se è corretto». Quanto al coinvolgimento dei gruppi italiani nel progetto ha puntualizzato: «non sono l'amministratore delegato di Saipem o di Eni», sono questioni, ha detto, che «deciderà il mercato».

Calenda più rissoso di me e bravissimo su dossier
«Gli ambasciatori sono bravissimi, per carità. Ma quando hanno fatto un po' di battutine sull'Italia a Bruxelles pensando di impaurirmi, ho risposto: se volete uno più rissoso di me e bravissimo sui dossier, vi mando Calenda che ha gestito benissimo dossier come quello sulla Cina» ha puntualizzato Renzi. A proposito della polemica con il capo di gabinetto di Juncker Martin Seylmar ha detto: «Che il capo di gabinetto del presidente della Commissione riunisca tre giornalisti di nascosto e dica `ora Renzi deve cambiare...´, a me non va bene. Il capo di gabinetto non puo' parlare di nascosto e comunque per quanto mi riguarda lo può dire ai suoi cugini».

Ue:Renzi, se clausola Turchia anche a Italia firmo
«Juncker e Merkel si sono arrabbiati sulla Turchia - ha spiegato Renzi ricostruendo lo scontro con l'Ue sui fondi alla Turchia per l'accoglienza ai migranti- . Noi dovremmo dare 200-250 mln, ho detto bene ma ho chiesto che i soldi per l'immigrazione siano liberati dal patto si stabilità anche per l'Italia. Se viene riconosciuta lo 0,2 della clausola dei migranti bene, domani mattina firmiamo». Quanto al Commissario Mogherini ha detto che dovrà trovare un «equilibrio» tra gli interessi nazionali e quelli Ue, e sicuramente saprà farlo. Ha negato che non ci sia comunicazione: «Ma non è vero! Quando vedo Federica Mogherini al tavolo dell'Europa dell'accordo con l'Iran io sono contento». Quando però gli è stato chiesto se davvero la commissaria tuteli poco gli interessi italiani, Renzi ha risposto: «Io credo che sia molto difficile per tutti i commissari trovare l'equilibrio tra l'interesse italiano e quello europeo. Credo che la Mogherini saprà trovarlo»

Crescita all’1,6% quest’anno è alla nostra portata

La crescita del Pil per il 2016 dell'1,5-1,6% per l'Italia, dopo una chiusura 2015, «allo 0,8%» è «un obiettivo totalmente alla nostra portata, assolutamente credibile» e hai infine ironicamente aggiunto circa la possibilita' di coglierlo «poi...neanche il mago Otelma».

e sul caso Carrai e sulla sua nomina precisa: «Deve decidere lui, se vuole venire a dare una mano al governo deve mollare tutto, molti incarichi e rimetterci un sacco di soldi. Il capo dei servizi resta Minniti e in caso Carrai risponderà a Minniti». «Quando si tratta di staff è giusto che ognuno porti i suoi come succede in America» spiega il premier aggiungendo che «serve una grande professionista su big data e cyber security e noi portiamo al governo i migliori».

Denis Verdini non è in maggioranza

«Denis Verdini non è entrato in maggioranza » e il dibattito sulle vice-presidenze di commmissione agli uomini di Ala «non mi appassiona». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, nel corso della registrazione della puntata di «Porta a porta» in onda stasera.
«No. Credo abbiamo chiuso oggi le presidenze di commissione, credo non ci sia nessuna presidenza per Verdini».
«Senza questi voti non ce la facevate?» gli chiede Bruno Vespa. «Tutte le volte che votiamo le riforme ci sono maggioranze diverse - ha spiegato il premier -, qualcuno non vota la riforma, qualcuno vota contro la fiducia ma a favore delle riforme, non è una grande notizia che ci sia una maggioranza diversa. Sono tre volte che si vota al Senato, ogni volta si dice non ce la fa... Invece la prima volta i voti sono stati 168, la seconda 179 e stavolta 180. Bravi i senatori, hanno dimostrato coraggio» ha spiegato Renzi.

Che sul lavoro ha sottolineato: «L'importante è che il lavoro continui a crescere, è impossibile che cresca di mezzo milione all'anno, un rallentamento lo do per scontato ma farei presente che grazie al jobs act abbiamo recuperato 510mila posti di lavoro». E popi ha annunciato: «Oggi una grandissima azienda, la Apple ha annunciato un investimento a Napoli che porterà 600 posti di lavoro. Vedrò domani Tim Cook, il capo mondiale di Apple. A me interessano `ste cose, le vicepresidenze di commissione le lascio agli appassionati».

Su fannulloni regole di buon senso
«Quello in mutande va licenziato in 48 ore, e credo che stiano procedendo» ha poi ribadito Renzi. Parlando della norma anti fannulloni approvata al Cdm ha spiegato che «Sono regole nuove di buon senso, un atto di rispetto verso i lavoratori e i dipendenti pubblici» ha detto il premier.

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