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Quarto, lascia il sindaco: «Abbandonata da M5S»

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Quarto, lascia il sindaco: «Abbandonata da M5S»

  • –Vera Viola

QUARTO

Non erano attese le dimissioni del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, annunciate a sorpresa ieri mattina in una conferenza stampa nell’aula consiliare del comune vesuviano. «Questa è una sconfitta della politica, ma anche una vittoria della camorra», ha detto il primo cittadino che da circa un mese è al centro di un ciclone di polemiche politiche. Il caso Quarto è scaturito dall’avvio dell’inchiesta della Procura di Napoli che ipotizza l’inquinamento del voto alle ultime elezioni comunali e pressioni esercitate sul primo cittadino del Movimento 5 stelle da un ex consigliere comunale dello stesso movimento, Giovanni De Robbio, che si ipotizza avesse legami con clan della camorra locale.

Intanto, la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, ha disposto la trasmissione alla Procura di Napoli degli atti dell’audizione di Rosa Capuozzo, che si è tenuta a San Macuto martedì scorso. La stessa Commissione si riserva di approfondire alcuni aspetti della vicenda.

A Quarto, in conferenza stampa, in lacrime, l’ex sindaco spiega le sue scelte e lancia accuse. «È impressionante quello che ha suscitato il caso. Mi dimetto», ha detto, dopo aver resistito dapprima alle sollecitazioni del vertice del Movimento 5 stelle in questa direzione, poi all’incalzare dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli e infine al montare del caso politico. «Ho fatto un giuramento – dice – e l’ho rispettato finché ho potuto. Ma ora lascio, per tutti quelli nella mia maggioranza che hanno dato le dimissioni, non rispettando il mandato degli elettori». Rosa Capuozzo dice di aver voluto resistere, ma di essersi dovuta arrendere di fronte alle ultime dimissioni presentate «dopo sei nella maggioranza, a partire dal 31 dicembre». Fa riferimento all’abbandono annunciato solo due giorni fa dal presidente del consiglio comunale, Lorenzo Paparone. «Lascio – conferma l’ex sindaco – perché non ci sono più i numeri per governare».

Ma precisa di essere stata «scaricata dal blog, non dalla Procura» e che le dimissioni «sono dovute al clamore mediatico», di un’indagine nella quale finora è parte lesa.

Ritorna sulla questione della tentata estorsione da parte dell’ex consigliere Giovanni De Robbio, «difficile capire il confine labile di queste situazioni. Quando le vivi, è difficile. Perciò non denunciai subito».

La sua voce si fa più dura quando parla dei vertici del Movimento 5 Stelle e precisa: «Il direttorio sapeva tutto». «Prima mi difendono con otto punti – ricorda – poi arriva il 6 gennaio e l’attacco mediatico. Il 9 gennaio mi espellono. Io chiedo un incontro, mi propongono di ricandidarmi. Al flash mob vengono a sostenerci, ma dal blog mi scaricano per omessa denuncia». E ancora: «Quando c’è un problema non si scappa. Il Movimento 5Stelle, se vuole stare sui territori, – aggiunge – deve resistere e affrontare le difficoltà. Sarebbe successo prima o poi in un altro comune». «Io e Quarto ci siamo sentiti abbandonati da Fico e Di Maio».

E ancora incalza: «Sul blog di Beppe Grillo si chiedono le mie dimissioni perché sono accusata di omessa denuncia. A chi? - prosegue – al direttorio che era a conoscenza?».

In ogni caso, dopo l’invito a dimettersi – racconta Capuozzo - ho chiesto ai consiglieri se se la sentissero di continuare a combattere una battaglia difficile contro un sistema di potere che ha devastato Quarto per troppi anni. I 15 consiglieri che hanno detto che avrebbero lottato con me. Io ci ho creduto». Poi, ha proseguito, «è iniziato lo stillicidio delle dimissioni dei consiglieri, con motivazioni ridicole per chi solo a giugno aveva assunto la responsabilità di amministrare questo paese». Capuozzo lascia «dopo 7 mesi che mi sono sembrati 7 anni. Non è una resa ma un gesto di responsabilità».

Sulla ipotesi di una Commissione d’accesso a Quarto, l’ex sindaco dice: «Se viene sono contenta perché controllerà la nostra amministrazione e non mi dispiace. In realtà abbiamo fatto davvero pochi atti da esaminare in soli sette mesi».

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