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Squinzi: Renzi ha ragione sull'Europa, riforme avanti

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Squinzi: Renzi ha ragione sull'Europa, riforme avanti

ROMA - Dal crollo delle Borse al prezzo del petrolio e le sue conseguenze internazionali, a partire dalla Russia. Ma anche l'Europa e i rapporti Italia-Ue, insieme alla necessità di andare avanti con le riforme e far ripartire le imprese. Parla a tutto campo Giorgio Squinzi all'assemblea degli industriali di Fermo, soffermandosi anche sulla questione delle banche.
«Oggi l'Europa mi lascia perplesso - ha detto il presidente di Confindustria- non è la visione dei padri fondatori, non è il loro spirito. Il rischio è di avere una Ue che investe troppo in regole, che genera complicazioni invece di semplificare, nuocendo alla sua stessa competitività». Nel dibattito in atto con Bruxelles per Squinzi «ha ragione Renzi, l'Europa non deve essere solo una macchina burocratica. Forse io sarei più dialogante, ma il governo fa bene». E ha apprezzato la nomina del vice ministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, a Bruxelles: «Sono un suo estimatore, ha fatto benissimo, impegnandosi molto nell'internazionalizzazione delle imprese che ha portato nel mondo non da politico ma da grande manager».
La crescita è l'obiettivo prioritario. «Il paese non riparte se non ripartono le imprese. Da italiano sono molto orgoglioso delle nostre imprese, la materia grigia e la qualità del lavoro che abbiamo noi è di assoluto livello», ha detto il presidente di Confindustria. «Basti pensare a cosa è stato capace di fare il mio amico Diego in questa terra», ha continuato, riferendosi a Della Valle. Ma bisogna andare avanti con le riforme: i fattori esterni che hanno stimolato la crescita nella seconda parte del 2015 si potranno sfruttare fino in fondo «solo se metteremo mano ai lavori di pulizia in casa. Dobbiamo credere nelle riforme e spingere perché vengano realizzate e così avere un impatto nell'economia reale».
Quanto ai mercati finanziari il crollo delle Borse «è un problema generale non solo italiano». Poi noi, nel nostro paese «abbiamo qualche complicazione in più», ha aggiunto. «Non dimentichiamo che quando arrivano queste situazioni è sempre anche un problema di qualcuno che vuole fare dei profitti nell'immediato. Vediamo dove si assesterà veramente la Borsa nelle prossime settimane». In particolare sono i titoli bancari ad essere sotto tiro: per Squinzi si tratta di un «problema del paese, di tutti» che richiede «una particolare attenzione da parere di chi ci governa». A suo parere «è difficilmente risolvibile con la creazione di una bad bank. Ci vuole uno sforzo veramente di tutto il paese per venirne fuori».
Anche ieri il prezzo del petrolio si è assestato sotto i 30 dollari: «Siamo molto contenti che scenda, perché la nostra bolletta energetica diventa meno cara. Ma questo significa per molti paesi nostri clienti una grossa difficoltà. Probabilmente avranno meno fondi disponibili per acquistare i nostri prodotti». Squinzi ha citato il caso della Russia: «Mi risulta che il governo stia rivedendo il budget con il prezzo del petrolio a 25 dollari. Dobbiamo chiedere a chi ci governa un aiuto, batterci per togliere le sanzioni verso la Russia. Il cambio sta scivolando a livelli impressionanti, 90 rubli per un euro sono un ostacolo alle nostre esportazioni». Squinzi si è detto anche contrario a concedere alla Cina lo status di economia di mercato: «Lo abbiamo scritto anche in un documento di Business Europe prima di Natale, delle cinque condizioni necessarie la Cina risponde solo a una». Il presidente di Confindustria, rispondendo sul palco alle domande, ha commentato anche la possibilità della vendita da parte di Eni dell'azienda chimica Versalis, su cui il sindacato è critico: «La mia analisi è che i sindacati si stiano sbagliando di grosso.»
Infine, parlando del prossimo presidente di Confindustria, ha indicato come tipologia di candidato «un vero imprenditore, un manifatturiero, qualcuno che abbia veramente a cuore il benessere del paese e che sappia con molta chiarezza e molta certezza che da questa crisi il paese viene fuori solo con la competitività delle imprese manifatturiere. I problemi che si troverà davanti sono quelli contro cui mi sto battendo da quasi quattro anni».

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