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Cassazione, l’arretrato migliora, ma resta la zavorra di 4,2…

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inaugurazione anno giudiziario in cassazione

Cassazione, l’arretrato migliora, ma resta la zavorra di 4,2 milioni di cause civili arretrate

Vista dagli osservatori internazionali (Rapporto 2016 Doing Business della Banca mondiale, in funzione della verifica dell'idoneità del sistema economico a favorire lo sviluppo dell'iniziativa economica privata), la giustizia italiana, pur in ripresa, è al n. 111 (su 189 Paesi) della classifica su “tempi e costi” delle controversie, ben al di sotto di Germania (12), Francia (14), Regno Unito (33), Spagna (39), Svizzera (46), Belgio (53), e tuttavia, con riferimento alla qualità del servizio giudiziario, in una scala da 1 a 18 schizza al secondo posto con 13 punti, il più alto dopo quello del Regno Unito (16,5).

Giustizia italiana zavorrata da un arretrato di 4,2 milioni di cause civili
Vista dai nostri uffici giudiziari, la giustizia resta zavorrata da un arretrato di 4,2 milioni di cause civili e di 3,5 di processo; recupera terreno sui tempi, nel civile, che scendono dell'1,4% in Tribunale e del 10,4% nelle Corti d'appello ma aumentano del 23% in Cassazione e del 5% davanti ai giudici di pace mentre nel penale i tempi aumentano in tutti gli uffici giudiziari, con punte dell'11% in Cassazione e in appello, così come continuano ad aumentare le prescrizioni dei procedimenti (67.420 nel primo semestre 2015 a fronte delle 63.753 del secondo semestre 2014), soprattutto in Tribunale e in appello, rispettivamente 16.362 e 11.903 nei primi sei mesi del 2015.

Penale, primato per i reati contro il patrimonio
C'è poi il versante dei reati, quelli che nell'anno appena trascorso hanno più impegnato la giustizia penale. Il primato spetta ai reati contro il patrimonio, in particolare i furti, specie in appartamenti, di cui resta ignoto l'autore. Persino in Cassazione sono la percentuale più alta (23,8% di cui 7,5% furti). «È plausibile – si legge nella relazione sull'anno giudiziario – che considerato l'elevato numero di archiviazioni contro ignoti relative ai furti, un buon numero di essi non sia nemmeno denunciato dalle persone offese». La crisi ha determinato anche un aumento dell'usura mentre non varia il numero di omicidi volontari, consumati o tentati, tranne che nel napoletano, anche se “preoccupano” gli omicidi in ambito familiare ai danni di donne e bambini nonché le violenze sessuali, lo stalking.

La corruzione coinvolge Pa, politica ed economia
Quanto ai reati contro la pubblica amministrazione, diminuiscono in alcuni distretti ma la corruzione, «al di là del dato statistico di tipo giudiziario, costituisce un fenomeno criminoso che coinvolge diversi settori della P.a., della politica e dell'economia» offrendo «complessivamente – si legge nella relazione – la visione di un desolante quadro di illegalità diffusa». A tale proposito si richiamano le parole del Parlamento europeo: «La corruzione – il cui costo ammonterebbe a 120 miliardi di euro annui, pari all'1% del Pil dell'Ue – (…) non è soltanto un reato contro la pubblica amministrazione ma è uno dei più gravi reati contro l'economia». La relazione si sofferma anche sui reati tributari, ricordando il decreto legislativo 158 del 2015 di revisione del sistema sanzionatorio penale tributario con il quale vi è stato «un formale inasprimento delle pene per alcune condotte fraudolente, anche se la scoperta di tali reati è sempre tardiva e il giudizio si svolge molti anni dopo la loro commissione con il rischio della prescrizione. L'innalzamento delle soglie di punibilità per alcune violazioni ritenute meno gravi e la depenalizzazione delle condotte elusive – prosegue – consentiranno di ridurre complessivamente il numero dei processi per reati tributari».

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