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Statue coperte, Franceschini: «Scelta incomprensibile».…

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la visita del presidente iraniano

Statue coperte, Franceschini: «Scelta incomprensibile». Palazzo Chigi avvia un’indagine interna

Quella di coprire le statue dei Musei capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani, è stata una «scelta incomprensibile». Lo ha detto il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, parlando con i giornalisti al termine della visita di Rohani al Colosseo.«Penso che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro alla sensibilità di un ospite straniero così importante senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue», ha aggiunto il ministro, precisando che «non erano informati né il presidente del Consiglio né il sottoscritto di quella scelta».

Sovrintendenza, statue? Chiedete a Palazzo Chigi
Nessuno sapeva quindi? La Sovrintendenza capitolina ai beni culturali dal canto suo smentisce alcun ruolo nella decisione di coprire alcune statue di nudi dei Musei Capitolini e rinvia al cerimoniale della presidenza del Consiglio.«Sulla vicenda delle statue dei musei Capitolini coperte in occasione della visita del presidente iraniano Rohani dovete chiedere a Palazzo Chigi. La misura non è stata decisa da noi, è stata un'organizzazione di Palazzo Chigi non nostra».

Campidoglio,statue coperte? Ha gestito Palazzo Chigi
Anche iIl Comune di Roma fa sapere di non avere avuto alcun ruolo nella visita del presidente Rohani ai Musei Capitolini e quindi nella vicenda delle statue di nudo coperte. A quanto si apprende dal Campidoglio, l'evento di lunedì sera è stato interamente gestito dal cerimoniale di Palazzo Chigi, e quindi nessun ruolo è stato svolto dal cerimoniale del Comune o dai suoi uffici.

Al via un’indagine interna
La polemica però non si ferma e Palazzo Chigi decide di avviare un’indagine interna.
Il segretario generale Chigi Paolo Aquilanti ha spiegato di volere accertare le responsabilità per fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari relativi alla organizzazione presso i Musei Capitolini della visita in Italia del Presidente iraniano Rohani.

La visita al Colosseo
Stamane il presidente iraniano è arrivato nell'arena del Colosseo accompagnato dal ministro e da tutta la delegazione. Dal piano dell'arena, Rohani ha salutato più volte i turisti e i giornalisti presenti, che hanno ricambiato con saluto. Il leader iraniano sembrava molto interessato alle spiegazioni che gli venivano date dal ministro e da una donna interprete che portava un velo. Rohani si è concesso a lungo ai fotografi, continuando a salutarli prima di rientrare dentro le arcate. «Il presidente iraniano ha dimostrato un grande interesse, come è naturale che sia, per un monumento come il Colosseo. Ha fatto molte domande e si è fatto raccontare la storia del monumento», ha riferito ai giornalisti Franceschini al termine delle visita all'anfiteatro Flavio. Parlando con i cronisti all'uscita dal monumento, Franceschini ha aggiunto: «Il presidente aveva visto il Colosseo dall'esterno ma senza mai visitarlo all'interno. C'è stato quindi in lui quello stesso stupore e quelle curiosità che hanno tutte le persone del mondo che vengono a scoprire questo monumento. Il presidente ha anche mostrato molto interesse in merito al progetto di ricostruzione dell'arena che, gli abbiamo spiegato, consentirà di visitare i sotterranei e di apprezzare il monumento dal centro».

Siria: Rohani, stabilità Paese conviene a tutti
Al termine della sua due giorni in Italia, il presidente iraniano ha confermato l'intenzione di giocare un ruolo per la stabilità di tutto il Medio Oriente: «La nostra lotta contro la violenza e il fatto che il popolo iraniano sia vittima di terrorismo, è scontato. Dopo la Rivoluzione ci sono stati in Iran gruppi terroristici che hanno versato il sangue degli iraniani, sono stati anni bui che sono costati la vita a migliaia di persone. Tutti sanno come Teheran abbia affrontato al-Qaeda, Daesh, Boko Haram: abbiamo contrastato qualsiasi gruppo che sia contro la sicurezza. E a chi ci chiede aiuto, noi glielo diamo. Un esempio è l'Iraq. L'Iran è un Paese che si adopera a tutto campo per contrastare il terrorismo: siamo pronti a collaborare con tutti i Paesi e una delle questioni di cui abbiamo parlato con il governo italiano è quello che possiamo fare insieme contro il terrorismo». Ecco perchè assicura di voler stemperare le tensioni con l'altra potenza regionale, l'Arabia Saudita: «Non vogliamo continuare ad alimentare tensioni, qualsiasi controversia rende la situazione più difficile, ma la stabilità conviene a noi e loro: i terroristi devono essere cacciati dalla regione. Il problema odierno è il Daesh, il terrorismo, la guerra regionale tra Arabia Saudita e Yemen che deve essere fermata».

«Accordi firmati in Italia confermano collaborazioni future»
Il presidente iraniano ha auspicato un miglioramento delle relazioni bilaterali con l'Italia e l'Europa, dopo la revoca delle sanzioni a seguito dell'accordo sul programma nucleare iraniano. «Oggi c'è un bellissimo tempo a Roma, abbiamo lasciato alle spalle l'inverno dei rapporti, speriamo di andare verso la primavera e giornate di sole che scioglieranno il ghiaccio dei rapporti con l'Ue», ha commentato il leader della Repubblica islamica.
Rohani ha detto che il suo Paese «punta su su investimenti, nuove tecnologie, collaborazioni che possono portare a esportazione di prodotti comuni, verso mercati comuni. Vedo maggiori collaborazioni in futuro», ha aggiunto, ricordando che «i documenti firmati, gli accordi firmati, dimostrano che le collaborazioni ci saranno e saranno ampie, migliori che in passato».

D'accordo con il Papa, tutte le religioni da rispettare
«Libertà di religione non significa libertà di offendere il credo degli altri». È quanto hanno convenuto ieri il presidente iraniano Hassan Rohani e papa Francesco, durante il loro incontro in Vaticano. A rivelarlo è stato lo stesso leader della Repubblica islamica. «Con il Papa ci siamo trovati d'accordo sul fatto che tutte le religioni sono da rispettare. Creare divisioni al riguardo non conviene a nessuno», ha aggiunto Rohani.

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