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Banche, Commissione Ue: non ci sono piani per cambiare il bail in

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dopo le parole di visco

Banche, Commissione Ue: non ci sono piani per cambiare il bail in

La Commissione Ue non commenta le parole del governatore Ignazio Visco sulla revisione della direttiva sulla risoluzione bancaria che ha introdotto la regola del bail in. L’esecutivo Ue fa però sapere che «non ci sono piani di cambiare la Brrd». «La direttiva - ha detto un funzionario - è stata adottata nel 2014 con il consenso di una stragrande maggioranza al Parlamento europeo e con l'accordo unanime degli stati membri. Da un anno e mezzo si sa che il bail in dei creditori avrebbe protetto i contribuenti».

All'approvazione della direttiva Brrd si è arrivati, sotto forte spinta del Parlamento europeo, dopo che nella crisi finanziaria europea è stato necessario mettere nelle banche 700 miliardi di euro (quasi il 5% del pil europeo) per ricapitalizzazioni, garanzie e misure di sostegno patrimoniale. Altri 900 miliardi di euro (circa un altro 7% del pil) sono stati sono stati impegnati per le misure sulla liquidità. Un totale di 1.200 miliardi di euro, cifra considerata “inaccettabile” e che ha spinto a varare la direttiva che eviti nuovi carichi sui contribuenti.

La Commissione ricorda anche di aver messo in atto misure per evitare i fallimenti delle banche con la legislazione sui requisiti Crd/R che obbliga le banche ad avere più capitale e di migliore qualità e ad avere sufficiente liquidità per assorbire le oscillazioni del mercato. L'esecutivo europeo, secondo le fonti, resta convinto che la direttiva Brrd entrata in vigore il primo gennaio assicurerà la risoluzione delle banche, facendo in modo che sia gli azionisti ed i creditori e non i contribuenti a pagare per le crisi. La Commissione ha più volte espresso il concetto che saranno le banche a contribuire ai fondi per la risoluzione e la garanzia dei depositi, considerati come ulteriori forme di protezione dei contribuenti.

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