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Conti pubblici, Boccia: serve bilancio snello e senza clausole…

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verso il ddl di riforma

Conti pubblici, Boccia: serve bilancio snello e senza clausole salvaguardia

«Dobbiamo riformare il bilancio dello Stato partendo dagli obiettivi. Dobbiamo anticipare rendiconto e assestamento, almeno di 30 giorni, per dare anche alle autorità indipendenti il tempo adeguato per analizzarli; unire cassa e competenza; riscossioni e accertamenti devono coincidere». E ancoira: «la Nota di aggiornamento al Def è una camicia di forza perché se c'è una maggioranza che si assume la responsabilità i saldi si chiudono con il bilancio stesso; finalmente avremo un’unica legge di bilancio che mette insieme la vecchia legge di stabilità e di bilancio». Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, durante le conclusioni del convegno, organizzato dall'Università del Molise, su “La riforma del Bilancio dello Stato”, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri e del presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Gallo.

Boccia: nuovo bilancio dovrà vivere almeno 20 anni, sì a regole certe
«Al Partito democratico interessa riformare il Bilancio dello Stato, dobbiamo lavorare alacremente, da qui all'estate prossima, per la costruzione di un nuovo bilancio che viva almeno vent'anni e che dia ai cittadini maggiori certezze rispetto alle regole che hanno disciplinato il funzionamento dell'amministrazione pubblica in questi anni. Oggi iniziamo a parlare della prima bozza del disegno di legge della riforma», ha assicurato Boccia.

«Cancellare clausole salvaguardia da bilancio»
A seguire alcune linee guida auspicate. «Sono totalmente contrario all'utilizzo spropositato delle clausole di salvaguardia. Se continuiamo di questo passo avremo due bilanci, quello ordinario e quello delle clausole. Perché ormai vengono utilizzate anche a copertura dei micro provvedimenti» ha dichiarato Boccia, che ha aggiunto: «Molte clausole di salvaguardia significano modelli di programmazione sbagliati. Dobbiamo fissare meccanismi di controllo trasparenti. Le clausole dobbiamo cancellarle dal bilancio pubblico, su questo non siamo ancora d'accordo con il ministro dell'Economia, Padoan, perché lui forse si aspetta altro da Bruxelles, ma il dibattito in Parlamento è stato molto chiaro durante l'indagine conoscitiva e troveremo sicuramente una soluzione».

Sempre con riferimento alle clausole di salvaguardia Boccia ha parlato «di una camicia di forza dei bilanci pubblici che a un certo punto alterano la volontà del legislatore», perché «se si decide di finanziare gli ammortizzatori sociali e poi se non ci sono più risorse, si taglia le prestazioni sociali, questo diventa un problema». Di qui il monito: «Non vorrei che l'Italia si ritrovasse ancora in queste condizioni né nelle condizioni di dover sempre aumentare le imposte quando le risorse non ci sono».

Squitieri: riforma bilancio fatto epocale, più peso a Corte Conti
Per Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, la riforma del bilancio dello Stato che Camera e Senato esamineranno nei prossimi mesi «è una riforma epocale». Squitieri ha convenuto sul fatto che «alcuni aggiustamenti sono necessari, come sul capitolo 'clausole di salvaguardia' su cui si dovrà intervenire in sede di riforma». Non solo. Squitieri ha lanciato da Campobasso l'auspicio «che si colga l'occasione della riforma per dare maggior peso a ruolo e controlli della Corte dei Conti». «Ci sono apposite norme, norme specifiche - ha aggiunto Squitieri - che vanno attuate in materia di controlli della Corte dei Conti proprio nella riforma del Bilancio».

«Con controlli, spese politica molto ridotte»
Squitieri ha infine riconosciuto un evidente cambio di tendenza nelle spese per la politica. Merito dei controlli, ma anche merito della stessa politica, capace di autoregolarsi. «Il cambio di tendenza c'è stato ed è notevole, sul piano qualitativo e sul piano quantitativo». «Certo - ha precisato Squitieri - non voglio dare tutti i meriti alla Corte dei Conti perché i meriti sono della politica che ha saputo contenersi, però da quando sono stati attuati i controlli sulle spese dei gruppi consiliari regionali, controlli effettuati con molta attenzione, le spese si sono ridotte drasticamente».

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