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Liguria: «spese pazze», 23 rinvii a giudizio. A processo…

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faro sul consiglio regionale

Liguria: «spese pazze», 23 rinvii a giudizio. A processo anche Rixi, vice di Salvini

Ventitré rinvii a giudizio per le cosiddette «spese pazze» dei gruppi consiliari della Regione Liguria relative agli anni dal 2010 al 2012. Il gup Roberta Bossi ha rinviato a giudizio 23 tra ex e attuali consiglieri regionali. Le richieste di rinvio a giudizio in origine erano 25. Prosciolto, perché il fatto non sussiste, Mario Amelotti, ex tesoriere del Pd, mentre Maurizio Torterolo (Lega Nord) ha patteggiato due anni. Il processo inizierà il prossimo otto giugno. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Francesco Pinto, i consiglieri si sarebbero fatti rimborsare spese private con soldi pubblici spacciandole per attività istituzionali. Le accuse, a vario titolo, sono di peculato e falso. Tra le persone rinviate a giudizio che attualmente ricorpono incarichi in Regione, i leghisti Edoardo Rixi, vice di Matteo Salvini e assessore regionale allo Sviluppo Economico e Francesco Bruzzone, presidente del consiglio regionale, e Matteo Rosso capogruppo di Fratelli d'Italia.

L'inchiesta aveva coinvolto quasi tutti i partiti presenti in Consiglio, dal Pd alla Federazione della sinistra, passando per Udc, Sel, ex Idv, Lega Nord, Forza Italia e Lista Biasotti. In particolare, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini dalla Guardia di finanza, negli anni dal 2010 al 2012 alcuni consiglieri del Pdl avrebbero percepito indebitamente oltre 97 mila euro (su uno stanziamento a favore del gruppo di oltre un milione); alcuni del Pd avrebbero percepito 283 mila euro (a fronte di uno stanziamento di un milione e 900 mila euro); Lista civica Biasotti oltre 28 mila euro (su oltre 500 mila); Sel poco più di 27 mila (su quasi 390 mila euro); Noi con Burlando 21.500 euro (su oltre 400 mila euro); Misto Liguria Viva oltre 74 mila (su 193 mila euro); Misto Riformisti italiani poco più di 5000 euro (su 60 mila); Diritti e Libertà 650 euro (su 12 mila); Udc oltre 142 mila euro (su quasi 440 mila euro) e Lega Nord quasi 97 mila euro (su oltre 677 mila).

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