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Primarie Milano, al voto in 7.750

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Primarie Milano, al voto in 7.750

Code ai seggi per la prima giornata di votazione, ieri, per scegliere il candidato sindaco di Milano nelle primarie di centrosinistra. In base a quanto hanno comunicato gli organizzatori, a votare si sono recati in 7.750, tuttavia i seggi aperti (dalle 8 alle 18) erano solo 9, uno per ogni zona della città. Oggi invece saranno 151 quelli disponibili in tutta la città, dalle 8 alle 20. In serata ci saranno i risultati. Difficile fare previsioni, ma proiettando l’affluenza di ieri per i 151 seggi di oggi non sembra poi così lontano l’obiettivo di raggiungere e superare i 50-60mila votanti, considerati come il target minimo (nelle precedenti primarie, quando erano attesi in 100mila, si recarono ai seggi in 67mila).

In coda ieri si sono messi tutti e quatto i candidati. Il primo è stato l’outsider Antonio Iannetta, direttore Uisp Milano, espressione dell’associazionismo sportivo popolare. Poco dopo si sono presentati Francesca Balzani, vicesindaco della giunta del primo cittadino uscente Giuliano Pisapia. Quasi in contemporanea anche Pierfrancesco Majorino, pure lui assessore uscente alle Politiche sociali. Balzani ha ottenuto il sostegno di Pisapia e del leader di Sel Nichi Vendola. Tuttavia Sel non ha preso una posizione ufficiale su Balzani e Majorino, mettendo solo in chiaro che non appoggia il commissario all’Expo Giuseppe Sala (in questi giorni ci sono state critiche per il presunto sostegno della comunità cinese a Sala, un punto su cui ha polemizzato ieri anche il leader della Lega Matteo Salvini). Quest’ultimo, che gode delle simpatie del premier Matteo Renzi ed è considerato dai detrattori rappresentate del partito della nazione, potrebbe beneficiare proprio della dispersione, tra Balzani e Majorino, dei voti di Sel e della sinistra Pd. Questo comporta anche dubbi su come si muoverà Sel dopo il voto , in caso di vittoria di Sala.

Mentre il centrosinistra sceglie il suo candidato, il centrodestra attende, ma ancora «per pochi giorni». «Se non è questione di ore è questione di giorni - ha spiegato il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti -. Subito dopo le primarie arriverà la nostra scelta». Se il candidato sarà l’ex city manager del Comune di Milano Stefano Parisi (dato in pole) «immagino dovrà essere lui ad accettare definitivamente l’investitura», ha concluso. Alla scelta del candidato a Milano si accompagnerà a quella per gli altri Comuni, a cominciare da Roma, dove l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso resta in campo, anche se la Lega frena, e prende quota l’imprenditore indipendente Alfio Marchini, che continua a dividere il partito azzurro. Sembra ormai chiusa la partita a Bologna, dove correrà la leghista Lucia Borgonzoni, e a Torino, dove l’azzurro Osvaldo Napoli non dovrebbe avere contendenti.

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