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Sì di Parisi a Milano, city-manager anche per il centrodestra

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Sì di Parisi a Milano, city-manager anche per il centrodestra

  • –Sara Monaci

MILANO

Alle amministrative di Milano sarà sfida fra due manager: per il centrosinistra ha vinto le primarie il commissario di Expo Giuseppe Sala; per il centrodestra è sceso ieri ufficialmente in campo l’ad di Chili Tv Stefano Parisi. Entrambe le coalizioni hanno deciso che il professionista della politica non era adatto alla realtà meneghina. E non è una novità. Basti pensare agli ultimi due primi cittadini, la manager Letizia Moratti e l’avvocato Giuliano Pisapia, che hanno sì avuto incarichi politici ma che hanno svolto anche altri mestieri.

Sala, 58 anni, è stato ad di Pirelli nel 98, fino a diventare, dal 2003 al 2006, direttore generale di Telecom Italia; poi è stato per un anno e mezzo city manager durante l’amministrazione Moratti a Milano, dall’inizio del 2009 a metà 2010; poi è diventato ad di Expo fino a ricoprirne il ruolo di commissario unico dal 2013, dopo che Giuliano Pisapia ha rinunciato al suo ruolo di commissario straordinario e il governatore lombardo Roberto Formigoni è stato costretto a lasciare la carica di commissario generale. Nel 2012 Sala è stato anche presidente della multiutility di Brescia e Milano A2a.

Parisi ha dato ieri il suo ok definitivo al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che lo ha scelto personalmente. La connessione fra i due è l’esperienza nel settore televisivo e le indiscrezioni parlerebbero anche di possibili future collaborazioni in campo imprenditoriale. Berlusconi lo ha ritenuto il candidato giusto per Milano, mettendo a tacere le indecisioni a livello locale. Da ieri però anche a Milano tutti intorno a Parisi senza dubbi, da Forza Italia a Fratelli d’Italia alla Lega. L’Ncd non dovrebbe presentarsi, per mettere a tacere gli screzi con il Carroccio, ma formerà una lista civica.

«Il centrodestra è compatto su Parisi. Abbiamo già una grande squadra, a differenza di Sala, che ancora non ha chiara la coalizione. Fare impresa a Milano deve tornare a essere facile, dopo cinque anni di vuoto», dice Fabio Altitonante, coordinatore di Fi a Milano.

Con Sala Parisi ha in comune l’esperienza di city manager. È stato il primo di Milano, dal 1997 al 2000, con il sindaco Gabriele Albertini, ed è soprattutto ricordato per aver contribuito a fondare Fastweb e Metroweb, per realizzare la banda larga nel capoluogo lombardo. Parisi è stato però, innanzitutto, uomo delle istituzioni, passando dall’Ufficio studi della Cgil alla vicepresidenza del Consiglio durante il governo De Mita (1988-1989), fino alla segreteria tecnica di Gianni De Michelis, allora ministro degli Esteri del Psi. Successivamente è stato responsabile del dipartimento per gli Affari economici della presidenza del Consiglio prima con Giuliano Amato e poi con Carlo Azeglio Ciampi (1992-1997), con una parentesi alle Poste e telecomunicazioni. Nel ’97 si trasferisce a Milano con il ruolo di city manager di Albertini, appunto. Dal 2000 al 2004, sotto la presidenza di Antonio D’Amato, diventa direttore generale di Confindustria e nel 2004 ad di Fastweb, per cui si era già adoperato ai tempi di Palazzo Marino. Si autosospende quando viene lambito dall’inchiesta che coinvolgerà anche Silvio Scaglia (assolto), ma la sua posizione viene archiviata. Parisi decide infine di mettersi in proprio e nel 2012 lancia Chili Tv, una piccola Netflix, piattaforma di streaming di film e serie tv.

Curiosità: il vice di Parisi, mentre era dg a Palazzo Marino, era Giuseppe Tomarchio, oggi dg di Pisapia. A riprova che i city manager non si identificano, almeno a Milano, con il colore politico.

Intanto nel centrosinistra la coalizione deve ancora essere definita, con Sel che non sa se uscire e trovare un proprio candidato - confluendo in tal caso in Sinistra Italiana, come indicato a livello nazionale - o se rimanere e dare il proprio sostegno, per quanto poco convinto, a Sala.

Ieri a Palazzo Marino si è tenuto un incontro fra Pisapia e il commissario Expo. Il sindaco, che ha garantito lealtà a Sala, sta tuttavia riflettendo sulla possibilità di creare una lista civica che garantisca quella parte di sinistra più critica con il manager, in modo da mantenere quell’idea di sinistra unita che ha caratterizzato il suo mandato. La riunione di ieri è stata interlocutoria, anche se distensiva. Sala ha mostrato serenità. «Si sta confermando quello che Giuliano ha sempre detto: primarie combattute e dal giorno dopo tutti assieme». Pisapia conferma: «L’obiettivo comune è quello di proseguire l’esperienza di governo della coalizione che ha portato la città a fare passi avanti».

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