Italia

Unioni civili, Renzi: «Voto segreto? Lo decide il…

  • Abbonati
  • Accedi
il premier a radio anch’io

Unioni civili, Renzi: «Voto segreto? Lo decide il Parlamento, non la Cei»

Il voto segreto «lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei». Parole del premier Matteo Renzi, ospite questa mattina a «Radio Anch’io», dopo che ieri il presidente dei vescovi italiani era intervenuto nella discussione sul ddl Cirinnà auspicando il rispetto della libertà di coscienza dei parlamentari sulle unioni civili attraverso il voto segreto. Renzi ammette che a lui «piacerebbe molto l’idea che un parlamentare risponda del voto che dà e lo spiega. Dopodiché il regolamento del Parlamento prevede il voto segreto e se ci saranno le condizioni Grasso e non la Cei deciderà».

«Legge sacrosanta, che pausa possono fare due persone che si amano?»
Quella sulle unioni civili per il premier «è una legge sacrosanta e finalmente ci siamo. Che paura possono fare due persone che si amano, perché lo Stato deve impedire loro di avere dei diritti? Trovo che il Paese e il Parlamento su questo siano nettamente a favore». Ribadito il suo no alla maternità surrogata («sono molto contrario all’utero in affitto»), il presidente del Consiglio affronta il nodo della stepchild adoption. In realtà, come spiega, «esiste già in forme stabilite in via giudiziaria, è un punto delicato e aperto ma mi pare fondamentale che in queste ultime ore prima del voto si rispettino le opinioni altrui, si faccia una discussione seria e poi il Parlamento decida».

Il Pd non chiederà voti segreti
«La discussione sul voto segreto non riguarda il Pd. Il presidente Zanda ha reso noto da tempo la posizione dei senatori dem». Dunque, chiarisce nel frattempo il senatore Pd Andrea Marcucci, «non vi sarà alcuna richiesta da parte nostra in tal senso sul complesso del ddl Cirinnà». Perché «sui diritti e sulle convinzioni è bene essere trasparenti e metterci la faccia».

Grasso al contrattacco: «Sulle procedure decido io»
Alla voce del premier, nel corso della giornata, si aggiunge quella del presidente del Senato Pietro Grasso, attaccato da chi si oppone al ddl Cirinnà anche per la direzione dei lavori d’Aula in merito all’illustrazione degli emendamenti. «Mi pare che si possa dire che io rispetto tutte le opinioni nel merito, ed è giusto che ognuno le possa esprimere; c'è la libertà di espressione - spiega a margine della celebrazione dei 50 anni del Wwf Italia replicando in particolare alla richiesta avanzata da Bagnasco - però sulle procedure penso che ci sia la prerogativa delle istituzioni repubblicane di decidere».

Il pressing della Cei per il voto segreto
Il ddl Cirinnà sulle unioni civili ieri ha superato il primo voto in Senato ma c'è tensione in Aula per i tempi d’esame decisi dalla presidenza sul provvedimento. Al pressing della Cei per il voto segreto espresso ieri da Bagnasco , a margine della Messa per la giornata del Malato il governo aveva risposto già a caldo precisando con il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti (Pd) che «le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei».

Galantino: non parlo per rispetto del Parlamento
Fuori dalle polemiche intende tenersi il segretario della Cei, Nunzio Galantino. «Vale quello che ho detto l’altro giorno, per rispetto del Parlamento e delle istituzioni preferisco non parlare».

© Riproduzione riservata