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Lotti: Bcc, la riforma aiuta il sistema. Rimborsi? Vedremo…

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le nuove norme sulle banche

Lotti: Bcc, la riforma aiuta il sistema. Rimborsi? Vedremo più avanti

In attesa di leggere in dettaglio le norme della riforma del Credito cooperativo varata dal Governo mercoledì notte, e che ha suscitato molte polemiche, scende in campo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Nella sede della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, a margine della cerimonia di Terna per l'avvio dei lavori di rimozione dei 17 tralicci ad alta tensione che attraversano Pian dei Giullari, la collina di Arcetri e Monte alle Croci, Lotti ha sottolineato il valore della riforma. «A me - spiega rispondendo alla domanda di un giornalista - sembra una riforma che aiuti il sistema e che aiuti a consolidare il sistema delle Bcc».

Il Governo invece prende tempo sulla vicenda dei rimborsi destinati agli obbligazionisti delle quattro banche salvate dal Governo. «Questo lo vedremo, questo vedremo più avanti» replica Lotti che ha commentato anche i dati sul Pil diffusi dall’Istat ieri che fotografano una dinamica della crescita ancora troppo debole. ««Io appartengo - ha aggiunto - a quella categoria che non commenta i dati dello zero virgola e quindi non commenta nemmeno i più zero virgola. Ci aspettavamo forse qualcosa in più - ammette Lotti - però c'è comunque un segno positivo». Rimarca il lavoro del Governo sulla strada delle riforme: «continuiamo a lavorare, continuiamo ad andare avanti sulle strada delle riforme - ha aggiunto il sottosegretario - perché siamo convinti che sia solo questa la strada che dobbiamo portare avanti per riuscire a dare una mano al nostro Paese».

Si parla anche delle amministrative. Dopo l’annuncio ieri della candidatura di Guido Bertolaso a Roma per il centrodestra. «Bertolaso candidato sindaco per il centrodestra a Roma? In bocca al lupo ai romani» replica il sottosegretario sottolineando che «il Pd il 6 di marzo farà le primarie, troverà certamente un ottimo candidato da contrapporre a Bertolaso. Sono convinto che riusciremo a far bene anche a Roma».

Intanto sulla riforma delle Banche di Credito Cooperativo è tornato a parlare anche il presidente di Federcasse Alessandro Azzi. «La premessa necessaria è che dobbiamo ancora vedere il decreto - ha sottolineato in un’intervista al quotidiano cattolico Avvenire - sembrerebbe che l'impostazione di fondo, ed è un fatto positivo, ricalchi la proposta di auto-riforma che abbiamo lungamente elaborato con Bankitalia e Mef. A partire dalla capogruppo unica per dare solidità al sistema e garantire al contempo - attraverso il “patto di coesione” basato sulla meritevolezza delle singole banche cooperative che manterranno la licenza bancaria - l' autonomia necessaria a valorizzare la biodiversità specifica del sistema italiano». Azzi ha ribadito che le Bcc sono compatte sul progetto capogruppo. Riguardo la versione uscita dal Consiglio mercoledì sera in cui si prevede la possibilità per le banche con 200 milioni di capitale netto la possibilità di “uscire” dal perimetro cooperativo, Federcasse conferma la sua preoccupazione. A Radio 24 conferma che la soglia dei 200 milioni «non va bene» perché ci sono «disparità nel trattamento delle Bcc e possibili rilievi di costituzionalità».

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