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Bertolaso inciampa sui Rom

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Politica

Bertolaso inciampa sui Rom

Roma - Guido Bertolaso marca la distanza. L’ex sottosegretario e Capo della protezione civile si presenta come «un vecchio democristiano», «con gli attributi», che non ha «mai» votato per Silvio Berlusconi nonostante sia stato proprio il Cavaliere a candidarlo a sindaco di Roma per il centrodestra. Una rivendicazione di indipendenza dai partiti che lo sostengono non particolarmente apprezzata. In particolare dalla Lega che ha duramente attaccato Bertolaso per la posizione assunta sui Rom (con loro più che «le ruspe» invocate da Salvini serve «tatto e cautela», aveva detto). «Niente politiche finto-buoniste», ha tuonato il Carroccio mentre sull’ex Capo della protezione civile si sono scatenati anche gli avversari, a partire da quelli “politicamente” più vicini: da Alfio Marchini, («Bertolaso non sa di che parla, a Roma le vittime non sono i nomadi ma i romani») la cui candidatura per il centrodestra è stata impallinata dal veto della leader di FdI Giorgia Meloni, all’ex governatore Francesco Storace («A Bertolaso lo frega la somma urgenza di parlare. Tra poco i leghisti lo mandano a casa»), anche lui in corsa per il Campidoglio.

Nel frattempo sono arrivati sul blog di Beppe Grillo i video dei 209 aspiranti candidati a sindaco e consigliere comunale del M5s. In pole position al momento ci sono ci sono due ex consiglieri comunali: Marcello De Vito, che già si presentò alla competizione del 2013, e Virginia Raggi.

Prosegue intanto lo scontro a sinistra. L’ex Pd Stefano Fassina conferma la possibilità di un ticket con l’ex sindaco Ignazio Marino. Una scelta che ovviamente non piace al Pd. «Questo tipo di alleanze serve per tentare di ammazzare il centrosinistra», ha commentato Roberto Giachetti, che si prepara alle primarie del Pd del 6 marzo. Matteo Orfini, presidente del partito si mostra però ottimista e cita i sondaggi: «Ci danno in testa, significa che qualcosa di buono lo abbiamo fatto e quindi siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale col nostro simbolo ma anche consapevoli che per vincere c’è ancora molto lavoro da fare».

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