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Orlando: non servono altre carceri, emergenza è lo Stato che…

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gli stati generali dell’esecuzione penale

Orlando: non servono altre carceri, emergenza è lo Stato che spende 3 miliardi

Emergenza carceri, allarme prescrizione e rilancio della giustizia riparativa al centro della relazione sugli Stati generali dell'esecuzione penale, presentata oggi dal Guardasigilli in audizione davanti alla commissione Giustizia della Camera. Nelle politiche detentive e carcerarie, ha ammesso il ministro, «il tradizionale approccio si è dimostrato alla prova dei fatti, molto costoso e poco efficace» perchè «a fronte di ingenti oneri economici» si conferma un alto tasso di recidiva. Il nostro Paese - ha spiegato Olando - continua a spendere tre miliardi l'anno per l'esecuzione penale e questa credo continui ad essere una vera emergenza».

No a nuovi carceri: «Utilizziamo meglio quelli che abbiamo»
Passando a spiegare la linea di via Arenula sull’emergenza carceri, Orlando ha escluso l'ipotesi che sia allo studio la costruzione di nuove strutture penitenziarie «perché prima dobbiamo utilizzare meglio quelle che abbiamo». L'aumento dei posti disponibili - una priorità imposta dalle condanne del Consiglio d'Europa all'Italia per le condizioni di carcerazione «inumane» di molti detenuti, vedi sovraffollamento delle celle - sarà presto possibile grazie alla consegna, ormai prossima, di alcune nuove strutture. «Ma non credo ne servano altre oltre a queste: con 60mila posti complessivi saremo in equilibrio», ha rassicurato Orlando.

I 500 mln del Piano carceri «utilizzati per manutenzione»
Nessun mistero per quanto riguarda i 500 milioni stanziati a suo tempo per il piano carceri, e secondo la Lega spariti nel nulla. «Appena insediato per prima cosa ho fatto una denuncia alla Procura di Roma e ho fatto scattare un'attività ispettiva interna», ha replicato Orlando al Carroccio. Le risorse «sono state restituite ai ministeri di competenza, con i quali è stato rimodulato il piano. E abbiamo recuperato i soldi per la manutenzione delle strutture e circa 4mila posti prima non disponibili».

Riforma prescrizione prioritaria, pressing sul Senato
Orlando è poi tornato sullo stallo, al Senato, della riforma della prescrizione, bloccata per contrasti interni alla maggioranza sula portata delle nuove misure. A Palazzo Madama lo scontro sulle Unioni civili «ha tenuto banco e rallentato fortemente l'attività legislativa, soprattutto sul fronte giustizia», ha spiegato Orlando, che ha rinnovato il pressing perché la II commissione «riprenda l'attività di carattere ordinario» facendo ripartire la riforma della prescrizione e del processo penale. Tra le altre «urgenze», Orlando ha segnalato il via libera alla riforma della magistratura onoraria. A maggio scadrà infatti la proroga dei giudici onorari «e il fatto di non avere una riforma compiuta che è già stata approvata dalla Camera rischia di creare molti problemi nell'esercizio della giurisdizione».

Più attenzione a giustizia riparativa
Orlando ha poi posto l'accento sulla giustizia riparativa, i procedimenti in cui vittima e reo partecipano insieme attivamente nella ricerca di possibili soluzioni agli effetti di un illecito penale. Le «azioni riparative» che caratterizzano tale procedure, ha spiegato Orlando, «insegnano in termini di effettività ed efficacia molto di più della punizione». «Gli strumenti di giustizia riparativa, che si stanno sviluppando sempre piu' anche nell'ambito della giustizia penale, pongono al centro la negatività del reato e l'azione negativa posta in essere dall'autore, ma richiedono risposte positive pe sanare la lesione prodotta», ha evidenziato il ministro, convinto che «le azioni riparatorie non sono meno dure della sanzione meramente punitiva, ma certamente maggiormente dense di significato e di risvolti utili».

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