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Unioni civili, Pizzarotti critica la linea del M5s: «A che servono…

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il popolo del web tra favorevoli e contrari

Unioni civili, Pizzarotti critica la linea del M5s: «A che servono le mani pulite se restano in tasca?»

«Ddl Cirinnà, un'occasione persa. “A che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca” Don Milani, frase che si adatta spesso bene». Su twitter Federico Pizzarotti (M5s), sindaco di Parma, esprime tutto il suo dissenso sulla posizione assunta in aula dal M5s che ha dichiarato che non voterà l’emendamento “supercanguro” al ddl Cirinnà, sulle unioni civili. E mentre la conferenza dei capigruppo, su richiesta del capogruppo Pd, Luigi Zanda, ha deciso per lo slittamento di una settimana del ddl Cirinnà, nel M5S ci sono commenti favorevoli e contrari sulla posizione assunta dal movimento. È soprattutto la base a protestare, come aveva già fatto in occasione del cambio di rotta sulle unioni civili, con la decisione di Grillo di lasciare “libertà di coscienza” sul ddl Cirinnà e, in particolare, sulla stepchild adoption (hashtag #iovotosì e #dietrofrontM5S). Sul sito del movimento il tema delle unioni civili non è trattato (l’apertura è dedicata all’affittopoli milanese).

La portavoce Catalfo: sì alla legge, no al canguro
Il M5S ribadisce con forza la necessità e l'urgenza di dare subito al Paese - scrive su Facebook la portavoce del M5s Nunzia Catalfo - una legge sulle unioni civili. «La nostra è una posizione chiara e coerente che abbiamo dimostrato sin da subito, non presentando nemmeno un emendamento, e che abbiamo ribadito oggi, opponendoci a uno strumento come il canguro che serve solo al Pd a mascherare le sue difficoltà interne». E attacca: «I dem non si azzardino a scaricare le responsabilità sul M5S, noi chiediamo che si voti a viso aperto, i nostri voti a questa legge ci sono sempre stati e continueranno ad esserci, ma nel rispetto del dibattito parlamentare. Il M5S non ha nulla da temere dal voto palese, per questo non è giustificabile l'ulteriore rinvio dell'Aula chiesto da Sel».

Toninelli: il no al canguro è coerenza
C’è chi spiega, come il deputato Danilo Toninelli, che il no al canguro «si chiama coerenza». E scrive su Twitter: «chi oggi ci addebita responsabilità che non abbiamo lo fa in malafede per nascondere i propri fallimenti (citofonare Pd), o più semplicemente non ha ben chiaro che il M5s le regole democratiche le rispetta sempre». Con l’Arcigay che avverte: «La vostra coerenza è un lusso a 5 stelle che pagheremo solo noi».

Crimi: non cadete nel tranello di chi vuole scaricare le sue colpe su noi
«Aprite gli occhi e non cadete nel tranello di chi vuol scaricare le proprie colpe sugli altri», scrive su Facebook Vito Crimi in un post intitolato: «Facciamo chiarezza: il M5s non ha “affossato” nulla». Il Movimento 5 Stelle, scrive, «non ci sta a fare da stampella a un partito fascista che nega il dibattito democratico dell'aula e svilisce il ruolo sovrano del parlamento».

Al Senato la protesta delle famiglie arcobaleno
Al Senato che va in scena il confronto tra esponenti di associazioni Lgbt e di famiglie arcobaleno con il Movimento 5 stelle sul tema delle unioni civili. Paola Taverna è la più agguerrita nel mettere la faccia sulla decisione presa ieri dai pentastellati: «Noi - dice - siamo per la democrazia e non per il canguro. Vogliamo fortemente questa legge». Arriva, davanti alla buvette, anche Airola. «Noi siamo pronti a votare anche adesso», spiega. Ma anche Paola Concia, ex parlamentare Pd e da sempre in prima linea per i diritti Lgbt, attacca: «La vostra scelta è incomprensibile».

Il popolo del web fra favorevoli e contrari
Intanto il popolo del web che segue i 5 stelle si fa sentire soprattutto sui social, dove è vivo il rapporto fra eletti ed elettori, con un botta e risposta con i parlamentari del movimento. Sul profilo della portavoce Catalfo sono in molti a contestare apertamente la scelta di non votare il supercanguro. Jim Douglas scrive: «Si vergogni se le riesce. E lo dice uno che alle amministrative vi ha votati abbastanza convintamente». E Luca Medda: «Avete toppato per la seconda volta». La morale secondo Ermanno è una parolaccia che ha dato il titolo a una canzone. Per Claudio Lo Bosco «Dovete solo vergognarvi, state giocando sporco passando come dei caterpillar sulle nostre vite!». È un atto d’accusa, invece, il post di Matteo Rubiano: «Ma di quale democrazia sta parlando, ONOREVOLE Catalfo? Sono stati presentati migliaia e migliaia di emendamenti identici, prodotti tramite un software creato proprio per questo. Cambiano per una virgola o un punto al posto del punto e virgola. Con il canguro si vota contro a uno di questi emendamenti e tutti quelli identici decadono; voi volete votarli uno per uno? Perché trenta secondi dopo avete cambiato opinione e pensate di votare diversamente per lo stesso emendamento? Dove sarebbe l'assenza di democrazia? Se questa legge verrà rinviata sarà solo colpa vostra». Per Stefano Zambianchi «vi siete messi a fare la guerra al Pd a nostre spese! Perfettamente allineati con i peggiori partiti italiani».

Favorevole, invece, Lina Iannuzzi: «Avete fatto bene, una saggia decisione. Non si poteva votare a favore di una porcata come il canguro dopo averla sempre contestata e combattuta. Ci avreste perso la faccia». Andrea Costingo scrive: «Bravissima Nunzia Catalfo Portavoce a 5 Stelle concordo con te, bisogna lottare e fare rivoluzione civile per mandare via i politici corrotti, dal governo. Non si può più andare avanti così!». Marcello Di Marzio chiede: «Portiamo a casa questa legge». Sul profilo di Alberto Airola, il senatore che ha annunciato in aula il no del M5s al supercanguro, si fa sentire Luca Trentini, per il quale «votare il canguro NON era fare un favore al PD, ma aiutare i DIRITTI delle nostre famiglie. Mentre David Israel gli risponde: «Luca ti sbagli , capisco il bisogno e i diritti , ma se si faceva con il canguro si legittimavano quei maiali a usarlo su tutto.........la vostra e nostra lotta è importante ma va ottenuta senza inficiare altre battaglie !!». Per Patrizia Monica Triolo «500 emendamenti si votano in un paio d'ore quindi state facendo fiato alle trombe per aria fritta». Sulla stessa linea d’onda Sandro Sacco: «In effetti non capisco questa rabbia.. 500 emendamenti non sono poi tantissimi, ok non sono pochi ma nemmeno un numero esorbitale e non mi sembra il caso di stravolgere di nuovo le regole del movimento per 1-2 giorni di lavoro in più. Le legge Cirinnà sarà importante ok, ma il rispetto delle regole va prima di ogni altra cosa, se anche il movimento inizia con il glissare sulle regole (anche solo per una volta) siamo fottuti tutti». Sulla pagina facebook di Crimi scrive Valerio Colomasi: «Mi dispiace, Crimi. Con la situazione parlamentare attuale la vostra decisione affossa la legge. Il prezzo dei vostri giochetti di potere contro il PD lo pagheremo noi cittadini, grazie». Si dice confusa Lucia Oblandini: «Questa legge è già così solo il minimo sindacale, e bisognava far di tutto per farla approvare, in fretta e senza perdere pezzi, potevate essere parte importantissima liberando la strada dai giochetti degli altri partiti».

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