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Consulta, Paolo Grossi nuovo presidente. Sentenza su moschee…

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Paolo Grossi nuovo presidente della Consulta. Sentenza su moschee «è contro le discriminazioni»

È Paolo Grossi il nuovo presidente della Corte Costituzionale. È stato eletto con 14 voti favorevoli e una scheda bianca. Giorgio Lattanzi è stato eletto vicepresidente vicario, affiancato da altri due vicepresidenti: Aldo Carosi e Marta Cartabia. Appena insediato Grossi, che resterà in carica due anni, fino a febbraio 2018, ha subito esternato sulla recente sentenza della Corte che ha bocciato la norma lombarda sulle moschee: «il criterio che ha sorretto la Corte è fondato sull'articolo 19 della Costituzione, sulla libera espressione di ogni religione e la tutela di ogni credo religioso».

Sentenza su stepchild «non ha niente a che fare con unioni civili»
Quanto alla decisione di oggi della Corte costituzionale sulla stepchild adoption, ha aggiunto il neo presidente, «non ha nulla a che fare con quanto bolle in pentola in Parlamento» e «nulla a che vedere con le coppie gay italiane e con il dibattito in corso” al Senato. Nel corso della tradizionale conferenza stampa che sempre segue l'elezione alla presidenza della Corte Grossi ha spiegato che «l'inammissibilità era palese». Si trattava infatti «di una piccola questione e di un giudice che non sa fare il suo mestiere», ha precisato riferendosi all'istanza del Tribunale dei minorenni di Bologna.

Legnini (Csm): auguri di buon lavoro al neo presidente
In apertura della seduta pomeridiana del plenum del Csm, il vice presidente dell’organo di autogoverno dei giudici Giovanni Legnini ha espresso a Grossi «le proprie felicitazioni e quelle di tutto il Consiglio» definendoolo «uno dei più illustri storici del diritto che ha offerto straordinari contributi di dottrina al pensiero giuridico moderno». La Corte costituzionale, ha aggiunto dopo aver augurato buon lavoro a Grossi, «è l'organo respiratorio dell'ordinamento, il luogo in cui matura l'elaborazione del concetto di ragionevolezza e in cui si commisura la norma del diritto vivente».

L’arrivo alla Consulta su scelta del presidente Napolitano
Una lunga carriera come professore di Storia del diritto e di Diritto canonico in numerose università, Grossi fu nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e giurò il 23 febbraio 2009. Accademico dei Lincei, dei Georgofili e delle Scienze di Torino, la rilevanza di studioso gli è stata riconosciuta con incarichi e riconoscimenti presso innumerevoli istituzioni internazionali, a cominciare dal Max Planck Institut.

Il passo indietro di Criscuolo
Grossi prende il posto di Alessandro Criscuolo, che si è dimesso dalla presidenza per motivi personali, pur restando giudice della Consulta. La decisione di Criscuolo sul passo indietro (che ha un solo precedente nella storia della Repubblica italiana: le dimissioni di Enrico De Nicola, che però lasciò anche la Consulta) è maturata dopo aver preso atto che le condizioni di salute della moglie (vittima di una brutta frattura al femore) richiedono un'assistenza incompatibile con il peso degli impegni e della responsabilità del ruolo di presidente della Consulta.

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