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1/3 Casa, alimenti e successioni / Matrimonio

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    DDL CIRINNà

    Casa, alimenti e successioni: ecco quali sono le regole per le unioni civili, le convivenze e i matrimoni

    1/3 Casa, alimenti e successioni / Matrimonio

    Casa. A seguito della crisi matrimoniale, il godimento della casa familiare viene attribuito tenuto conto del prioritario interesse dei figli minori o non autosufficienti, e del loro diritto a conservare il proprio habitat domestico. Così, se l'assegnazione avviene solitamente in favore del genitore collocatario, il giudice, in mancanza di prole, può anche non adottare alcun provvedimento, non potendo la casa sostituire o fungere da componente dell'assegno di mantenimento.

    Alimenti. Il diritto agli alimenti va distinto da quello al mantenimento, spettante solo al consorte cui non sia stata addebita la separazione, purché non titolare di redditi propri adeguati, ossia di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di vita analogo a quello matrimoniale. Gli alimenti, invece, slegati dall'addebito, si fondano sul presupposto dello stato di bisogno del coniuge che non abbia possibilità di provvedere a sé stesso (es. non possa lavorare).

    Successioni. In mancanza di testamento, è la legge a garantire i diritti successori del coniuge del defunto, riservandogli: tutto il patrimonio in mancanza di prole, ascendenti e fratelli dello scomparso; 1/2 se c'è un figlio; 1/3 se ci sono più figli; 2/3 se ci sono ascendenti o fratelli. E ove sia stato redatto un testamento che lo escluda, il superstite, erede legittimo, avrà diritto alla quota di riserva: 1/2 patrimonio, assenti figli o ascendenti del defunto; 1/3 se il figlio è uno; 1/4 se ne sono di più; 1/2 se non ci sono figli ma ascendenti.

    Chiusura del rapporto. Tre, le vie per chiudere il matrimonio: divorzio breve, negoziazione assistita, iter comunale. Dal giudice, il divorzio arriva dopo 12 mesi di separazione (6 in caso di accordo). Più soft, è la negoziazione assistita – accessibile anche in caso di figli minori o da tutelare – che consente di separarsi, divorziare o modificare le condizioni esistenti, presso uno studio legale (ma con l'ausilio di un avvocato per parte). Figli di unioni precedenti e previsione di un assegno periodico, non vietano, infine, che la coppia sbrighi le pratiche dal sindaco, purché non effettui trasferimenti patrimoniali.

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