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Maggiore credibilità nella trattativa con Bruxelles

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l’analisi

Maggiore credibilità nella trattativa con Bruxelles

L'Italia esce dalla recessione con una crescita che Istat certifica nel 2015 dello 0,8%, un decimale in meno rispetto alle ultime stime del governo dello scorso settembre. Stime che invece hanno centrato il dato del deficit al 2,6% a fronte di un debito/Pil al 132,8% contro il 132,6 dell'Istat. Il miglioramento della congiuntura si vede anche dalla riduzione della forbice tra previsioni e dati a consuntivo (solo un paio di anni fa si ballava su differenze anche di mezzo punto).

Credibilità e deficit
Per la strategia di bilancio la buona notizia sta soprattutto sul fronte del debito, inferiore di due decimali e orientato al calo nonostante il freno deflazionistico e le difficoltà sul programma di privatizzazioni. Il deficit più basso di tre decimali sul 2014 è l'altra buona notizia: nella trattativa con Bruxelles il Governo si presenta con maggiore credibilità, a conferma di una fiscal stance che ha saputo tenere la linea nel primo biennio di azioni.

Dare un segnale sul debito
Ora si tratta di guardare avanti: le previsioni sul l'anno andranno inevitabilmente corrette al ribasso (1,6% di Pil e 1% di inflazione non paiono credibili) e ciò renderà più difficile ottenere spazi fiscali maggiori, per esempio un disavanzo vicino al 2% e non più all1,1 programmato. La manovra 2017 dovrebbe essere ancora espansiva per sostenere la crescita e la spending review il meno recessiva possibile. I margini sono stretti e un segnale sul debito, nel senso di una capacità di riduzione al netto del denominatore, resta fondamentale.

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