«Entro Pasqua si possono fare le primarie: aspettiamo il sì, ci organizziamo, corrono tutti, vince il migliore e il migliore è il candidato di tutti». Lo ha detto il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, in occasione di un incontro con i cittadini in piazza Malatesta a Roma. A chi gli chiedeva se non fosse troppo tardi per presentare un altro candidato unitario, Salvini ha fatto notare che il candidato del Pd arriverà domenica, con le primarie, «ma è un dibattito tra Giachetti e “Mascia e l'Orso”(riferimento a Giancarlo Mascia portavoce dei Verdi in corsa per le primarie del Pd che si presenta ai dibattiti con un orso di peluche): possiamo quindi prenderci quindici giorni di più, non c’è problema».
«Aspetto che gli altri dicano sì e poi si parte», ha aggiunto dicendosi sicuro che si arriverà alle primarie perchè «è un fatto di buonsenso». A chi gli chiedeva se, in caso contrario, fosse già pronto un suo candidato, il leader del Carroccio ha risposto: «Noi vogliamo vincere con il candidato più forte, quello che decidono i cittadini, che può essere anche Bertolaso, Pivetti, Marchini, quello che verrà scelto da cittadini romani sarà il mio candidato». A Roma «arrivo in punta di piedi - ha poi aggiunto - non perché mi spaventino quei quattro barboni, ma perché non ci siamo mai stati: ogni quartiere ha problemi diversi e, se Milano la conosco, Roma la sto conoscendo e sto imparando».
Ha ammesso di aver ricevuto l’invito a candidarsi: «Me l'hanno chiesto» di candidarmi a sindaco di Roma «ma devo conoscerla prima: non basta girare ma bisogna anche raccogliere idee e soluzioni. Noi diamo il nostro contributo ma io direttamente non mi candido, non l'ho fatto a Milano e non lo faccio a Roma».
Sosterrei Meloni ma non posso forzarla
«Se Meloni si candidasse la sosterrei: ovviamente non posso forzare nessuno, il bimbo prima di tutto, non entro nel merito delle scelte personali», ha replicato il leader della Lega.
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