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Il Pil italiano è cresciuto dello 0,1% nel quarto trimestre…

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DATI ISTAT

Il Pil italiano è cresciuto dello 0,1% nel quarto trimestre 2015, in progressivo indebolimento

  • –all’interno un’analisi di

Nel quarto trimestre 2015 il Pil (espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) è aumentato dello 0,1% sul trimestre precedente e dell'1% su anno. «Nel corso dell'anno la crescita congiunturale ha mostrato un progressivo indebolimento». La stima Istat conferma quella diffusa il 12 febbraio scorso. Il quarto trimestre 2015 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una in più del quarto trimestre 2014. Nel 2015 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,6% (il 2015 ha avuto tre giorni lavorativi in più rispetto al 2014). La variazione acquisita per il 2016 è pari a 0,2%. Questo dato non è quello valido ai fini di Maastricht diffuso il primo marzo che accredita una crescita dello 0,8% lo scorso anno.

Su base congiunturale, tutti i principali aggregati della domanda interna sono aumentati in maniera significativa, con incrementi dello 0,3% per i consumi finali nazionali e dello 0,8% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute dell'1% e dell'1,3%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,4 punti percentuali alla crescita del Pil, con apporti di 0,2 punti decimali dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private e di 0,1 punti decimali sia della spesa della Pa, sia degli investimenti fissi lordi.

La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil (-0,4 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è stato positivo per 0,1 punti. Si registra un andamento congiunturale positivo per il valore aggiunto dell'industria e dei servizi (+0,1% per entrambi), mentre il valore aggiunto dell'agricoltura è diminuito dello 0,1%. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell'agricoltura è aumentato dell'8,4%, quello dell'industria dell'1% e quello dei servizi dello 0,5%.

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